Premiato da Mattarella con il prestigioso Eni Awards
Il 39enne meserese Andrea Chiodini lo scorso lunedì 3 ottobre è stato insignito con il riconoscimento dal Capo dello Stato
Sarà una storia che potrà raccontare ai propri nipotini. D’altronde non capita tutti i giorni di essere premiati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Stiamo parlando del meserese Andrea Chiodini, il 39enne che lunedì ha ricevuto l’Eni Awards dalle mani del Capo dello Stato e da quelle del presidente di Eni Lucia Calvosa e dell'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, in occasione della cerimonia organizzata al Quirinale.
Premiato da Mattarella con il prestigioso Eni Awards
Quello del giovane meserese è un volto molto conosciuto sul territorio. Cresciuto a Marcallo e laureato in Chimica all’Università degli Studi di Milano, il 39enne lavora in Eni dal 2008. Abita a Mesero invece da circa una decina d’anni, dove passa il suo tempo libero tra il volontariato in Croce Bianca e la passione per la pallavolo dove è conosciuto e stimato come arbitro e dove si diverte sui campi da beach volley.
Facciamo però un piccolo passo indietro per capire come si è arrivati a questo emozionante momento istituzionale. Ogni anno Eni dal 2008, ha istituito un riconoscimento, per premiare e promuovere la ricerca e l’innovazione tecnologica nei campi dell’energia e dell’ambiente. Quattro le categorie tra cui quella Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più rivoluzionari sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici interni alla società. Tra questi anche il team coordinato dal meserese che ha stupito la giuria composta anche da Premi Nobel del passato.
L'emozione del momento
«È stata una grandissima emozione, concentrata nel giro di pochissimi minuti - commenta Chiodini - Sembrava una sorta di bomba di sensazioni positive avere il presidente a pochi centimetri e ricevere dalle sue mani questo bellissimo riconoscimento che premia il lavoro svolto insieme al mio gruppo che ho coordinato. La cerimonia è stata veramente bellissima, in un luogo come il quirinale da mozzare il fiato».
Il lavoro coordinato dal meserese ha portato insieme ai colleghi Loda e Rubertelli allo sviluppo di un un dispositivo automatico per il recupero di liquidi densi in fase non acquosa da terreni contaminati.
«Questo dispositivo che abbiamo sviluppato ha lo scopo principale di bonificare terreni e falde inquinati, da sostanze inquinanti che hanno densità più alta dell'acqua e tendono a sedimentare sul fondo - prosegue Chiodini - Il dispositivo è automatico riduce fortemente i costi di bonifica».
Un premio molto gratificante per il meserese che ha voluto ringraziare tutte le persone che lo hanno accompagnato in questi anni di ricerca e sperimentazione.
«Ringrazio ovviamente la società e i colleghi del mio team - conclude Chiodini - Poi ringrazio i miei genitori, la mia fidanzata, mio fratello, mia nuora e la mia bellissima nipote».