GUERRA IN UCRAINA

"Le case sfitte ai profughi ucraini", la proposta del sindaco di Castano

L'appello lanciato dal primo cittadino per una decina di persone che hanno deciso di rimanere sul territorio nonostante alcuni connazionali abbiano fatto ritorno in patria

"Le case sfitte ai profughi ucraini", la proposta del sindaco di Castano
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«Affitti calmierati nelle case sfitte per profughi ucraini e persone bisognose», l’appello del sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello per rispondere alle emergenze legate ad accoglienza e caro bollette.

10 le persone rimaste sul territorio

A fronte di quasi 60 profughi scappati nel corso dell’avvio del drammatico conflitto che ancora vede contrapporsi Federazione Russa e Ucraina, sono una decina quelli che ancora vengono ospitati sul nostro territorio. A questa sacca della popolazione si rivolge la proposta lanciata questa settimana dal sindaco Giuseppe Pignatiello, sensibile all’argomento al punto da aver ospitato lui stesso un nucleo familiare proveniente dal Paese che tuttora si trova martoriato dai bombardamenti.

La proposta del sindaco

Pignatiello è convinto infatti che «grazie alla messa a disposizione di un bando a cura di Fondazione Ticino Olona (che già si era attivata a marzo per gestire i flussi migratori e offrire aiuti di vario genere ai cittadini in fuga) siamo davvero in grado di rispondere contemporaneamente a una duplice emergenza: quella dell’accoglienza e quella del caro bollette».

Le risorse economiche

Da qui l’appello a chiunque avesse case sfitte a metterle a disposizione, in quanto «il bando vale circa 60mila euro e consentirebbe di coprire le spese fisse e i buoni spesa per i nuclei familiari che permarranno sul nostro territorio per altri 3/4 mesi in attesa di costruirsi un futuro qui da noi». Così facendo chi ha una casa che non utilizza può ricevere una quota fissa mensile riuscendo, nel contempo, a far fronte all’impennata dei costi dell’energia anche in ambito familiare.

Il cuore d'oro dei castanesi

Sempre Pignatiello sta tenendo il polso di quanto raccolto nei mesi scorsi quando era partita una raccolta fondi lanciata dalla stessa fondazione e destinata proprio agli aiuti alla popolazione ucraina. E’ stata raccolta una somma pari a 30mila euro.  A Castano Primo, ha proseguito Pignatiello, «sono diversi i cittadini che si sono dati da fare per offrire soluzioni temporanee alle persone che sono state costrette a fuggire dal loro Paese d’origine. Ora, però, è il tempo di fare qualcosa per coloro che hanno scelto di rimanere in Italia, dopo che diversi connazionali hanno invece deciso di tornare in Ucraina».

Alcuni cittadini hanno optato per il rientro in patria

Scenari che l’inquilino di Villa Rusconi ha riassunto così: «Tra coloro che hanno deciso di rimettere piede in Ucraina troviamo persone che fanno ritorno in situazioni periferiche rispetto ai luoghi bombardati. C’è anche chi ha compiuto scelte diverse, preferendo per il futuro dei propri figli una meta più vicina, come la Polonia. Ci sono dunque ricongiungimenti familiari importanti». L’idea di Pignatiello potrebbe intanto fare presa anche in altre personalità del paese. L’obiettivo resta quello di trovare soluzioni relativamente stabili per coloro che hanno deciso di restare nel nostro Paese, in attesa della fine delle ostilità.

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