Abbiategrasso

Attività storiche: premiata la moda di Bià

Locali storici: altri 3 riconoscimenti nell'Abbiatense

Attività storiche: premiata la moda di Bià
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Grazie all'intermediazione dell'Associazione territoriale Confcommercio di Abbiategrasso, tre attività dell'Abbiatense, con oltre 40 anni di attività, hanno ricevuto da Regione Lombardia il prestigioso riconoscimento di “negozio storico” e “locale storico”

Due boutique storiche

Tra queste, la boutique Giorgio Losa Abbigliamento, situata in Corso Italia ad Abbiategrasso, tassello davvero prezioso e importante per la storia del territorio. Vantando, infatti, ben quarantacinque anni di attività, il negozio è riuscito ad aggiudicarsi l’importante premio, con grande soddisfazione da parte dei titolari che hanno ricevuto la comunicazione giovedì 21 luglio. E sempre ad Abbiategrasso Agata Blu, situato nel passaggio centrale di Abbiategrasso, dopo 49 anni di attività

La storia di Losa Abbigliamento

“Non ci eravamo mai proposti prima per il ricevimento di questo titolo, ma dopo due anni di pandemia abbiamo deciso di farci avanti” – ha spiegato Tiziana, titolare, insieme a suo marito, della boutique – “Abbiamo così iniziato verso l’inizio di quest’anno a preparare diverse documentazioni e fotografie che potessero servire al riconoscimento, mostrando anche numerose iniziative che abbiamo proposto nel corso degli anni”.

Ciò può essere considerato un significativo traguardo non solamente per la boutique che contribuisce inoltre al prestigio e al decoro urbano della città, ma anche per Abbiategrasso che mantiene in questo modo la sua identità storica, rappresentando così un importante valore per la collettività.

Giorgio Losa è infatti presente dal 1977, ma non ha mai smesso di soddisfare la sua clientela proponendo uno stile di abbigliamento in piena coerenza con la sua identità minimal e adatta ad un target medio-alto, con marche come Aspesi, Circolo 1901, Jacob Cohen, Base Milano e Woolrich.

L’importanza che il negozio riveste per il paese di Abbiategrasso è notevole anche per il fatto che non è la prima volta che riceve un premio. Proprio lo scorso anno, Giorgio Losa Abbigliamento è stato per l’appunto classificato vincitore assoluto del concorso Vetrine, organizzato dalla ConfCommercio, per la categoria non alimentari, con un tema interamente dedicato ai diritti civili e all’amore in qualsiasi sua forma.

La soddisfazione di aver ricevuto un ulteriore riconoscimento, come spiegato da Tiziana, è tanta: “Siamo molto contenti di aver ricevuto il titolo di “negozio storico”, per noi significa tanto perché è un premio prestigioso di cui andiamo molto fieri e che coincide con l’anno del nostro 45° anniversario. Anche la nostra clientela, che vestiamo da due generazioni, ci ha fatto sentire tutto il suo affetto, congratulandosi con noi per il bel traguardo raggiunto.”

Agata Blu: la moda vista da Vilma e Alberto

 

Agata Blu, situato nel passaggio centrale di Abbiategrasso, dopo 49 anni di attività, ottiene il prestigioso riconoscimento di locale e negozio storico da parte di Regione Lombardia.

A raccontare la storia del negozio è Agata, figlia di Vilma Barenghi ed edere della sua attività. «Il primo negozio ha aperto nel ’73 e si trovava in corso Matteotti - ha raccontato - La storia è nata dall’idea e dal desiderio di mia madre di creare un’attività che fosse tutta sua e diversa. Mia mamma quando io ero piccola, faceva tutt’altro lavoro, amava moltissimo la moda, aveva questa capacità di esprimersi con quella che era la novità del momento, perché il prêt-à-porter è nato in quegli anni, prima ci si faceva fare i vestiti dalla sarta. Quindi ha cominciato prima a produrre delle piccole cose, poi a comprare delle collezioni, restando sempre in ricerca, soprattutto all’estero. Andavamo tantissimo a Londra, Parigi. Siamo stati tra i primi in Italia ad avere la collezione di Kenzo, che è stato lo stilista che ha portato l’abbigliamento sulla strada, il vero prêt-à-porter, che è nato negli anni ’80. Lui aveva un modo di interpretare la moda decisamente molto gioioso, poetico. È stato per Abbiategrasso e per noi un grandissimo trampolino di lancio, abbiamo iniziato a vendere la sua collezione circa nel ’79 e abbiamo continuato per tantissimi anni. Da lì abbiamo avuto gli stilisti più innovativi e più ricercati che il mercato potesse avere. Erano anni molto diversi da oggi; ricordo di essere andata tante volte con i miei genitori in sobborghi in cui c’era la designer non molto conosciuta ma che faceva gioielli battuti a mano in argento, piuttosto che da stilisti affermati».

Una passione condivisa anche col marito Alberto. «Mio padre ha deciso di lasciare il suo lavoro da direttore di un’azienda che produceva abbigliamento e ha deciso di fare a tutti gli effetti il lavoro con mia madre - ha continuato Agata - Lui è sempre stato la mente creativa, soprattutto per quanto riguarda le vetrine, che erano decisamente all’avanguardia. C’è sempre stata molta personalità nel nostro negozio».

Per quanto riguarda la clientela Agata ha sottolineato: «Non è molto cambiata con gli anni, noi abbiamo una clientela molto fidelizzata. Quello che ho ereditato dai miei genitori e che mi è stato trasmesso è un rapporto con il cliente uno a uno. La nostra filosofia è costruire un armadio nel tempo che sarà per sempre parte del cliente, che non è la moda usa e getta che va molto ultimamente».

Agata ha poi raccontato quanto sia stato duro il periodo del Covid. «La pandemia è stata difficilissima perché il nostro prodotto non era più necessario - ha affermato - Prima magari si aveva un abbigliamento più dedicato alle varie uscite e occasioni, cosa che questi anni di pandemia hanno un po’ appiattito. Personalmente ho cercato di mantenere sempre un contatto con il cliente creando un e-commerce».

Agata è poi passata a spiegare la scelta e la selezione delle collezioni. «Il mio modo di comprare è molto istintivo, legato comunque sempre al continuo contatto con il cliente - ha raccontato - Ovvio che se acquisto una novità può essere un rischio, perché non so con certezza come risponderà il cliente alla mia proposta, però dopo tanti anni di esperienza si può dire che trovo sempre un gran riscontro positivo. Le clienti mi scrivono anche per avere consiglio su cosa indossare, ho quindi un contatto molto diretto. Non compro mai cose che non mi piacciono o che non reputo adatte a una vita che secondo me è il mio target».

Un negozio, Agata Blu, che non ha mai quindi perso la sua anima. «I miei genitori erano un po’ l’anima del negozio, e io cerco di proseguire con questo - ha concluso Agata - Io tutti gli anni faccio gli allestimenti, creo i pannelli per gli anni successivi. Tratto il negozio come se fosse una casa con un ambiente accogliente. Voglio che l’ambiente sia esattamente così... è il mio modo di lavorare, altrimenti non mi piacerebbe».

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