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Calci e pugni per un telefono: fermati quattro minorenni

La Polizia di Stato lunedì notte a Milano ha fermato quattro ragazzi tunisini, tre 16enni e un 14enne.

Calci e pugni per un telefono: fermati quattro minorenni
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Hanno aggradito a Milano a calci e pugni un coetaneo per rubargli soldi e telefono: arrestati quattro minorenni tunisini.

Aggradito a calci e pugni per il telefono

La Polizia di Stato lunedì notte a Milano ha fermato quattro ragazzi tunisini, tre 16enni e un 14enne, ritenuti responsabili di una rapina aggravata in concorso ai danni di un ragazzo minorenne.

Gli agenti della volante del Commissariato Garibaldi Venezia, transitando in via De Toqueville durante il servizio di controllo del territorio, hanno fermato e controllato quattro ragazzi minorenni, riconoscendoli quali autori di una rapina aggravata in concorso consumata il giorno prima ai danni di un ragazzo italiano 17enne.

I quattro, in piazza Gae Aulenti nei pressi del Bosco Verticale, la mattina di domenica 3 luglio, hanno accerchiato la vittima mentre stava passeggiando e, con la scusa di una sigaretta, l'hanno costretta a seguirli in un posto lontano dai passanti, per poi aggredirla con efferata violenza con calci e pugni per sottrargli soldi e smartphone.

Fermati dai passanti e arrestati il giorno dopo

Alcuni cittadini, tuttavia, hanno assistito alla rapina ed hanno subito allertato le forze dell'ordine: gli agenti della volante del Commissariato Garibaldi Venezia hanno soccorso la vittima e, dopo aver visionato un video che riprendeva gli attimi della rapina postato su un social network, nel corso del successivo servizio notturno, hanno individuato e fermato i quattro minori stranieri che indossavano ancora gli stessi indumenti del momento in cui hanno consumato la rapina.

A seguito dell'accompagnamento in Questura, la Squadra Investigativa del Commissariato, d'intesa con il PM per i minori, ha effettuato una serie di ulteriori accertamenti e riscontri, anche attraverso la visione delle telecamere cittadine, all'esito dei quali è stato possibile sottoporre i quattro tunisini a fermo di polizia di giudiziaria e conseguentemente ad associarli presso i competenti Istituti penali minorili.

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