Chiusa con un cancello la passeggiata al Naviglio: lo sdegno dell'opposizione
Il tratto lungo il Naviglio a Robecco è particolarmente apprezzato per la sua bellezza.
Chiuso con un cancello l'ingresso alla Strà Basa di Robecco sul Naviglio: l'opposizione di Robecco futura si dice indignata per questa scelta.
Lo sfogo del gruppo di opposizione
Sono indignati per la scelta fatta e lo hanno voluto scrivere nero su bianco: il gruppo di Robecco futura attacca chi ha fatto questa scelta antiestetica e che preclude il passaggio ai cittadini in un punto particolarmente apprezzato per la sua bellezza.
"Non sappiamo di chi è la responsabilità della posa dei cancelli in Ripa Naviglio, e non vogliamo saperlo. Sappiamo solo che non se ne può più di questa burocrazia ottusa e sprezzante di ogni forma, di tutto ciò che i nostri precursori hanno creato con grande saggezza, cura e senso del bello. E tutto per lavarsene le mani e rimandare ad altri la responsabilità di ciò che ipoteticamente potrebbe accadere. E allora mettono orribili cancelli tipo sbarre paracarro per evitare che le persone possano entrare sulla Strà Basa e in quell’imbarcadero, fatto apposta per sedersi e ammirare da vicino lo scorrere dell’acqua e i tramonti.
Ormai tutto è giustificato con la sicurezza, e nessuno esclude la sua importanza, ma forse occorrerebbe prima capire bene di cosa si tratta, salvo non poterci più muovere. Allora avanti con le barriere, chiudiamo tutto, l’importante che la coscienza sia a posto e la responsabilità pure. Allora perché non recintare anche la strada che da Robecco va a Cassinetta? Perché non recintare i fiumi, i laghi, il mare e i sentieri di montagna? Forse pensano che le persone non sono in grado di gestirsi e quindi meglio prevenire? Così almeno i giudici non possono incriminare l’ente preposto alla manutenzione? Allora, non bastava un cartello di divieto? Era proprio necessario spendere soldi pubblici per mettere dei cancelli? Non era meglio chiudere invece le buche che ci sono sulla Strà Basa e che rischiano, quelle sì, di far cadere le sponde?
Quando fu fatto il Piano Navigli, si discusse molto sul concetto di usufruibilità delle sponde del naviglio stesso, e il fine era di poter godere dell’acqua, attraverso una serie di possibilità di arrivare a toccarla attraverso sicuri punti d’accesso. Ora ci costringono a vedere l’acqua solo da lontano. Quell’acqua che vediamo scendere continuamente da anni cosparsa da belle bolle bianche che provengono dal depuratore di Sant’Antonino. Invece di mettere i cancelli, fate scendere prima l’acqua pulita. Ma quella è colpa di qualcun altro. E’ giusto che i nostri amministratori, lascino fare solo perché altri Enti hanno imposto e approvato? Altro che Assessorato all’estetica....."