Pregiudicato per errore, dopo 18 anni ottiene la cittadinanza italiana
Sulla fedina penale di Aleks Vulaj, albanese residente a Legnano, figuravano reati commessi da un altro col suo stesso nome.
Pregiudicato per errore, giovedì 6 maggio 2022 finalmente otterrà la cittadinanza italiana.
Pregiudicato per errore per colpa di un'omonimia: la storia di Aleks Vulaj
E' Aleks Vulaj, albanese di origine e legnanese di adozione, a lungo scambiato per un rapinatore a causa di un'omonimia. Lui invece è un onesto lavoratore, oltre che una persona impegnata nel volontariato. Ma dimostrare l'errore, e vedersi finalmente riconoscere la cittadinanza italiana, ha richiesto tempo e fatica. "E' stato un autentico incubo che mi ha complicato la vita per più di dieci anni" dice Vulaj, che a Legnano è molto conosciuto per il suo impegno nel sociale (fa parte dell’associazione Ura e Bashkimit - Il Ponte dell'unità, che raccoglie la comunità albanese di Legnano, e di Migrant lives matter, neonata rete di migranti che vogliono aiutare i nuovi migranti). L'uomo era stato infatti scambiato per un rapinatore e si è dovuto rivolgere a un legale, l’avvocato Matteo Ceriani, per dimostrare di non aver mai commesso i reati finiti sulla sua fedina penale.
Impossibile ottenere la cittadinanza per colpa dei reati commessi... da un altro
"Ho perso il conto delle volte in cui mi hanno preso le impronte digitali e sottoposto a fotosegnalamento - racconta - A ogni controllo dovevo dimostrare di non essere la persona incriminata per alcune rapine in villa a Cuneo, dove peraltro io non avevo mai messo piede. Una volta, a Malpensa, mi volevano pure arrestare". Il vero colpevole era un’altra persona, che gli aveva rubato l’identità: prima del 2004, in Albania, Vulaj aveva smarrito i documenti e sporto regolare denuncia; certo non poteva immaginare il calvario che lo aspettava una volta in Italia. E che ha bloccato l’iter per l’ottenimento della cittadinanza, dato che la sua fedina penale non era pulita.
"Terribile vivere per anni gravato dal senso di colpa per qualcosa che non avevo fatto"
In Italia da 18 anni, l'uomo lavora come tempratore di metalli alla Timet di Legnano. Qui ha comprato casa e ha messo su famiglia con la moglie Erjeta, qui sono nate le loro figlie.
Serena e Sonia hanno 10 e 8 anni ed è soprattutto per loro che Vulaj è felice. "Finalmente avranno la cittadinanza italiana: potranno muoversi e viaggiare senza problemi ed esercitare i loro diritti" dice. Dopo tutte queste tribolazioni, giovedì sarà ancora più bello celebrare il traguardo raggiunto. "È stato terribile vivere per anni gravato dal senso di colpa per qualcosa che non avevo commesso, portarsi dentro la paura ovunque andassi - continua - È vero: anche le cose brutte insegnano, ma il mio auspicio è che nessun altro debba subire quello che ho passato io".