Tasse più alte a chi ospita, l'affondo del Pd di Turbigo
Tasse più alte a chi ospita i profughi? Il Pd di Turbigo alza la voce e fa sentire le sue ragioni: "Politica che porta alla discriminazione".
Tasse più alte a chi ospita i profughi: questa la proposta schock del sindaco di Turbigo Christian Garavaglia, che ha raccolto anche una serie di critiche. Tra queste quella del circolo Pd del paese "Moro-Berlinguer".
Tasse più alte a chi ospita, il Pd: "Scelta all'insegna della discriminazione"
Dichiarano dal circolo Pd di Turbigo: "“La nausea”. Basterebbe il titolo di una celebre opera di Sartre per commentare la decisione dell’Amministrazione di Turbigo, capitanata dal Sindaco Garavaglia, di aumentare a dismisura la Tari a quei cittadini che decideranno di accogliere i migranti sul territorio comunale; un provvedimento che rappresenta solo l’ultimo gradino di un’escalation politica all’insegna dell’egoismo, della discriminazione e della bassezza culturale; l’ultimo passo di un percorso ideologico fondato sull’avversione verso lo “straniero invasore”, da parte di chi non solo è privo dei sentimenti di solidarietà, tolleranza ed umanità, ma, cosa ancor più grave, vorrebbe impedirli in altri.
Odio ed egoismo sociale: ecco i sentimenti che hanno caratterizzato negli anni l’azione di questa Amministrazione".
Le critiche del circolo anche in passato
Continuano, poi, i "dem" turbighesi: "E' sconfortante constatare come qualcuno se ne accorga solo oggi. Noi l’abbiamo denunciato più volte, in passato. Quando, ad esempio, chiedemmo di istituire il Registro del Testamento Biologico, venimmo accusati di essere “istigatori all’omicidio”; quando proponemmo l’istituzione del Registro delle Unioni Civili, la risposta fu che solo la “famiglia tradizionale” poteva avere diritti; quando chiedemmo di cancellare la titolazione di un via del paese al gerarca fascista Gray, la risposta fu l’adesione alle posizioni di gruppi neofascisti come CasaPound o Forza Nuova.
Turbigo è, purtroppo, un paese moribondo, ormai adagiatosi sull’intolleranza; un paese in gran parte chiuso in se stesso, socialmente oscurantista. E’ un paese che ormai non vive più: galleggia semplicemente sui peggiori vizi di questa nostra società, individualista, opportunista e disumana. E pare che se ne vanti pure".
"Oltre l'intolleranza, l'indifferenza"
"Ma vi è una malattia forse ancor peggiore dell’intolleranza, perché più silenziosa e subdola: l’indifferenza, la “materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza”. E a Turbigo - continuano i rappresentanti del circolo Pd - i migliori alleati del razzismo sono proprio gli indifferenti, gli abulici, le vittime di parassitismo mentale, coloro che sono incapaci di sviluppare una propria coscienza e un senso di responsabilità civico: cittadini apatici che danno segni di vita e si esaltano solo in occasione di feste mangerecce ed eventi ludici".
La speranza futura
Terminano infine i "dem": "Che fare, dunque, di fronte a tutto ciò? Non vi è più alcuna speranza per Turbigo? Per fortuna la Storia ci ha insegnato che, per ogni nuova forma di intolleranza e di fascismo, ci saranno sempre nuovi “partigiani” pronti a sostenere idee di giustizia sociale, di uguaglianza, di dignità dell’uomo. Ma, per fare ciò, è necessaria un’azione politica incisiva, coraggiosa e in totale contrapposizione a quella dell’attuale maggioranza comunale; un’azione politica che sia, soprattutto, unitaria, coinvolgendo tutte quelle forze politiche e civiche che, sul territorio turbighese, confidano realmente nei valori del centrosinistra".