Le elementari aprono le porte ai profughi ucraini
Alle elementari di Albairate due i bimbi ucraini che stanno seguendo le lezioni, mentre sempre in paese altri usano la Dad.
L’altra faccia della medaglia dell’accoglienza dei profughi ucraini è la necessità di inserire i bimbi e i ragazzi nelle scuole perché continuino il loro percorso di istruzione.
Le elementari aprono le porte ai profughi
Anche nei piccoli comuni le Amministrazioni si sono attivate a questo scopo. Alle elementari di Albairate due i bimbi ucraini che stanno seguendo le lezioni, mentre sempre in paese altri usano la Dad per continuare la scuola in collegamento con insegnanti rimaste in Ucraina. "Circa due settimane fa abbiamo accolto due bambini ucraini e abbiamo strutturato il loro percorso in modo da attivare per ogni giorno almeno due ore di alfabetizzazione culturale" spiega Patrizia Poli, la referente della scuola primaria di Albairate.
Le parole dell'assessore
Ha spiegato Maria Cristina Trezzi, assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Albairate:
"Il resto delle ore viene fatto in classe: la prima settimana i bambini hanno seguito le lezioni per metà giornata, in modo da adattarsi alle tempistiche della scuola, ma già dalla settimana immediatamente successiva hanno cominciato a frequentare la giornata scolastica completa. Abbiamo messo a disposizione i nostri educatori comunali che solitamente assistono bambini con disabilità e abbiamo cercato di dare alla scuola un monte ore sufficiente per garantire l'assistenza nei percorsi di prima alfabetizzazione, che la scuola ha messo in campo. Insieme siamo a disposizione per garantire l'integrazione di questi bambini: non sappiamo quanto si fermeranno e neanche loro penso lo sappiano, ma al momento questo è tutto ciò che siamo riusciti a fare e se ci sarà bisogno metteremo in campo anche altre risorse e altri educatori".
Una situazione che è in continua evoluzione, come già annunciato la scorsa settimana dal sindaco Flavio Crivellin, che aveva spiegato come il ruolo dell’amministrazione sia gestire le conseguenze sul territorio della guerra in Ucraina.
L'inserimento a scuola
"Per ora abbiamo inserito due bambini alla scuola primaria, ma non possiamo escludere che altri richiedano di iscriversi nelle prossime settimane se altri bambini dovessero arrivare in paese - prosegue l’assessore Trezzi - Alcuni di quelli che sono arrivati ad Albairate stanno invece proseguendo separatamente un percorso dididattica a distanza con degli insegnanti rimasti in Ucraina, quindi non sempre tutti i bambini che arrivano ad Albairate chiedono di iscriversi nelle nostre scuole".
"Siamo stati fortunati perché negli anni passati ci sono stati inserimenti di bambini stranieri, anche thailandesi per esempio, e in quei casi c'era stata la difficoltà, come in questo caso, dell’imparare a scrivere perché il grafema del loro alfabeto non è uguale al nostro" commenta ancora Patrizia Poli. Difficoltà passate che tornano utili oggi.
"Abbiamo fatto tesoro di quell’esperienza e per questo motivo noi ogni anno mettiamo a bilancio dell'Istituto i finanziamenti per un progetto che chiamiamo “progetto stranieri” - continua Poli - Si basa su circa 20 ore settimanali per cui, nel caso dovessero arrivare appunto dei bambini di altre nazionalità nella nostra scuola, ci è possibile accedere a queste ore e ai relativi fondi e personalizzare per loro un percorso".