Medici di base: "Ats se ci sei batti un colpo"
A Pregnana cresce la preoccupazione per il destino di una dei tre medici di base in paese
Carenza medici di base a Pregnana: "Ats se ci sei batti un colpo".
Medici di base a Pregnana
«Mancano ormai pochi giorni alla fine dello stato di emergenza del 31 marzo, e ai cittadini pregnanesi non è dato sapere quale sarà il destino della dottoressa Isabella Tomba, per la cui conferma sul territorio sono state raccolte oltre 400 firme».
I membri del Comitato Difesa Sistema Sanitario Pubblico di Pregnana, capitanato dall’ex sindaco Sergio Maestroni, Antonino Calderaro, Antonio Leoni, sono pronti a rivolgersi al Prefetto di Milano.
Perdiamo un medico
«Con la fine dello stato di emergenza, previsto per il 31 marzo, Pregnana rischia di perdere un altro medico di base, la dottoressa Tomba, il cui incarico è provvisorio. Con la raccolta di oltre 400 firme, con mail, con appelli pubblici, si è più volte richiesto ai responsabili di Ats Milano la conferma della dottoressa sul territorio pregnanese. E se ciò non fosse possibile, almeno di confermare la continuità territoriale, ovvero un medico che si prenda cura dei pregnanesi a Pregnana, e non a Settimo o Cornaredo» spiega Maestroni.
"Ats batti un colpo"
«Troviamo assurdo e gravemente irrispettoso nei confronti dei cittadini pregnanesi e dei pazienti della dottoressa Tomba il fatto che Ats Milano e i suoi referenti non ci abbiano neanche fornito una risposta. Abbiamo anche controllato nello spam... ma niente. Un silenzio grave da parte di funzionari pubblici. Siamo arrabbiati. Ci domandiamo se è necessario, come fatto in altre situazioni, coinvolgere il Prefetto di Milano affinché Ats trovi una soluzione a questo problema che viene segnalato non da mesi, ma da anni. Si sta lasciando morire il sistema sanitario pubblico. Il rischio concreto per centinaia di cittadini pregnanesi è quello di essere obbligati, dall’1 aprile, a trovarsi un medico fuori da Pregnana. Per i pazienti più giovani non sarà un problema, ma per i più anziani, per i diversamente abili, invece, lo sarà eccome. Il fatto che, nonostante i solleciti, gli enti preposti alla gestione di questa situazione restino in silenzio, ignorando oltre 400 firme, è quantomeno disdicevole».