Rapina e furti nelle vie della movida
Le misure dopo alcuni colpi messi a segno nel centro di Milano
Il Questore di Milano ha emesso 2 Daspo Willy e un avviso orale nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di una serie rapine e furti nelle zona della movida
Gli eventi malavitosi nella zona della movida
La Polizia di Stato ha notificato tre provvedimenti di prevenzione, il cosiddetto Daspo Willy e un Avviso Orale, emessi mercoledì 2 marzo dal Questore di Milano Giuseppe Petronzi nei confronti di due cittadini marocchini che lo scorso fine settimana si sono resi responsabili di furti e rapine in corso Como e in altre zone della movida milanese
La specifica attenzione posta dalla Questura di Milano sull'asse Gae Aulenti/corso Como e corso Garibaldi, cuore della movida milanese era andata avanti per tutta la notte, con un'intensificata presenza delle volanti e la predisposizione di un mirato servizio caratterizzato da controlli mirati nei confronti di innumerevoli gruppi di persone che si aggiravano con atteggiamenti sospetti fra i clienti dei vari esercizi di ristorazione e ricreativi.
Nel corso servizio, in cui erano state controllate 32 persone, erano stati arrestati i due destinatari delle attuali misure di prevenzione: il 31enne per furto aggravato, denunciato anche per il possesso di oggetti idonei all'offesa e per aver fornito false generalità, alle prime ore di domenica 27 febbraio era stato bloccato dagli agenti della Squadra Mobile mentre sottraeva dalla borsa di una turista giapponese un portafogli. L'uomo, che annovera precedenti penali e di polizia per furto, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, violazione di obblighi inerenti al soggiorno di cittadini stranieri nel territorio dello Stato, condannato con sentenza definitiva per i reati di rapina impropria, resistenza e furto con strappo, lo scorso 15 ottobre 2021 in via Paolo Sarpi aveva rubato il cellulare dal giaccone di un cliente nei pressi di un locale ed era stato arrestato dagli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale: nei suoi confronti era stata emessa la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'altro fermo
Il 21enne marocchino arrestato alle 2 di sabato 26 febbraio dagli agenti del Commissariato Garibaldi Venezia per rapina aggravata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, invece, con precedenti di polizia per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, aveva strappato una collana in oro a un giovane italiano dandosi subito alla fuga. Il movimento era stato notato da personale in borghese che avevav iniziato l'inseguimento diffondendo le descrizioni del fuggitivo. Bloccato in piazza Einaudi, per sottrarsi all'arresto aveva colpito un poliziotto con pugni e calci al volto e con il lancio di pietre, procurandogli un trauma cranio facciale con prognosi di 4 giorni. Lo stesso, il 30 ottobre 2021 in piazza XXIV Maggio, aveva rapinato, con due complici, tre giovani e, dopo l'arresto da parte degli agenti del Commissariato Porta Genova, era stato anche lui destinatario della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Nei loro confronti il Questore di Milano Giuseppe Petronzi ha vietato l'accesso ai locali di pubblico trattenimento (discoteche, locali notturni, sale da ballo, luna park, disco pub, ovvero ogni locale pubblico o aperto al pubblico in cui abbiano luogo attività di trattenimento) e agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande presenti nell'intera Città metropolitana di Milano, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze dei locali e degli esercizi pubblici sopraccitati, per due anni.
Nei confronti del 21enne, inoltre, il Questore Petronzi ha emesso la misura dell'Avviso Orale.
I nomi dei provvedimenti
La misura di prevenzione che prende il nome da Willy Monteiro Duarte, picchiato a morte la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro (in provincia di Roma, è disciplinata dal Decreto Legge 130/2020 che dà al Questore il potere di vietare l'accesso a locali di intrattenimento e pubblici servizi nei confronti di coloro che siano già noti per atti di violenza, di aggressioni e per coloro che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o alla cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, per fatti commessi all'interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico.