RESCALDINA

Emerson, l'azienda annuncia la chiusura: 125 lavoratori a rischio

La storica ditta intende fermarsi a fine anno. Sindacati in rivolta, venerdì lo sciopero

Emerson, l'azienda annuncia la chiusura: 125 lavoratori a rischio
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Emerson, azienda di Rescaldina, ha annunciato la chiusura entro fine anno. Venerdì lo sciopero dei lavoratori.

Emerson chiude l'attività, è bufera

Dopo quasi un secolo di vita l’azienda Emerson di Rescaldina (ex Raimondi) annuncia la chiusura a fine anno, con conseguente licenziamento dei 125 lavoratori, per lo più cittadini di Rescaldina.
"La Emerson è una realtà radicata sul territorio rescaldinese - afferma il sindacalista Edoardo Barra di Fim Cisl  - Non solo dà lavoro a 125 dipendenti, ma anche ad altre realtà che le ruotano attorno, basti pensare ai servizi di pulizia. È da quasi un secolo che quest’azienda, passando da una proprietà all’altra, riesce a sopravvivere. Per i lavoratori non è un trattamento corretto, e, per questo, domani, venerdì sciopereremo". I sindacalisti della Fiom e Fim, rappresentati da Edoardo Barra e Antonio Del Duca, sono pronti ad avviare la nuova procedura predisposta dal Governo che prevede l’attivazione dei tavoli di crisi con il coinvolgimento di Confindustria, Regione Lombardia e Ministero: "Le aziende non possono pensare solo alla logica del profitto spostando a loro piacimento la produzione in altri stabilimenti - ricorda il sindacato - Esiste un codice etico e morale e quindi una responsabilità diretta a cui la Emerson non può sottrarsi. Faremo ogni cosa per far capire all’azienda che ha una responsabilità etica nei confronti di questi 125 lavoratori e di tutto l’indotto del territorio di Rescaldina: deve sedersi ad un tavolo di trattativa e trovare soluzioni per tutti i lavoratori. Lo sciopero è il primo di una serie di azioni che metteremo in campo per dar voce ai lavoratori".

Il sostegno del sindaco

Anche il sindaco di Rescaldina Giles Ielo è vicino ai lavoratori: "Supporteremo qualsiasi azione i lavoratori promuoveranno, perché non solo la vita di quei 125 lavoratori sta per cambiare, ma tutta quella del territorio di Rescaldina. Abbiamo già vissuto le crisi del tessile, e anche se i numeri sono inferiori, rimane una perdita di valore del territorio".

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