Minilepri portate via dal Parco Pam: insorge la Lav
Secondo la Lav gli animali verranno spostati in aree dove è possibile cacciarle.

Dura presa di posizione della Lav dopo che il Parco Alto Milanese ha annunciato che le minilepri che invadono molte aree verdi saranno portate al di fuori dei confini del parco.
La protesta dell'ente animalista
Nelle scorse settimane il Pam aveva annunciato che la presenza spropositata di minilepri selvatiche al parco stava creando grandi disagi soprattutto agli agricoltori presenti all'interno dell'area protetta. Per questo motivo è stata ricercata una soluzione che prevede lo spostamento di questi animali in aree non protette . Una scelta che ha fatto subito protestare i volontari Lav che vede questa "deportazione" come un passaggio per la loro uccisione da parte dei cacciatori.
"Questa settimana inizieranno le deportazioni dei conigli e delle minilepri dal Parco Alto Milanese - fanno sapere dalla Lav - I cacciatori staneranno i lagomorfi tramite i furetti, li cattureranno e li deporteranno in aree esterne al PAM, dalle quali si irradieranno nei luoghi dove è possibile cacciare e verranno pertanto sterminati durante la stagione venatoria. Il PAM a parole dichiara di voler dialogare con le associazioni animaliste, in realtà è già stato tutto deciso da tempo".
La soluzione alternativa chiesta dalla Lav
"Se il PAM avesse davvero voluto ascoltarci ci avrebbe convocati almeno a settembre, non una settimana prima dell'inizio delle catture - continuano alla Lav - Del resto il consulente faunistico del PAM, Carlo Lombardi, è giunto alla conclusione immediata che non ci sono alternative al prelievo dei lagomorfi, senza avere prima tentato di applicare soluzioni non cruente come sarebbe previsto dalla normativa, ma affermando semplicemente che tali metodi (recinzioni in particolare) non siano applicabili. Nemmeno la nostra proposta di riduzione del danno, ossia la indicazione di aree di rilascio da parte delle associazioni animaliste e non da parte dei cacciatori è stata accolta: Lombardi ha indicato come auspicabili proprio le aree cacciabili in modo tale che venga "controllata" (leggi "sterminata") la popolazione di conigli e minilepri. Il Parco Alto Milanese continua sostanzialmente ad essere utilizzato dai cacciatori come un allevamento di selvaggina da sterminare a costo zero, con la compiacenza del PAM, dei Comuni di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano, della Provincia di Varese e della Città Metropolitana di Milano e della Regione Lombardia".