La protesta

Gli infermieri incrociano le braccia sotto al Pirellone

Scenderanno in piazza domani, 28 gennaio 2022, gli infermieri aderenti al sindacato NurSind.

Gli infermieri incrociano le braccia sotto al Pirellone
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Scenderanno in piazza domani, 28 gennaio 2022, sotto al Pirellone a Milano, gli infermieri aderenti al NurSind per protestare contro i turni estenuanti in ospedale.

La protesta e il flash mob in piazza Duca D'Aosta

Scenderanno in piazza indossando quella tuta che, da ormai due anni, ogni giorno utilizzano quando entrano nei reparti covid. Bardati da capo a piedi, con la mascherina che per almeno 6 ore li proteggerà. Così venerdì 28 gennaio si presenteranno gli infermieri del NurSind. Dalle 9 alle 12 in presidio a Milano, sotto al Pirellone, in piazza Duca d’Aosta. Uno sciopero nazionale quello indetto dal maggiore sindacato delle professioni infermieristiche che, in Lombardia, la regione maggiormente colpita dalla pandemia, conta oltre 7.000 iscritti.

Previsto l'arrivo di centinaia di infermieri

Questo flash mob richiamerà numerosi infermieri da tutta la Lombardia. Una manifestazione che segue a quella che nel giugno 2020 era stata già organizzata dal NurSind sotto il Pirellone per chiedere quegli indennizzi e quegli aumenti (sia di personale sia di stipendio) che ad oggi non sono ancora arrivati.

“La situazione degli infermieri, anche in Lombardia, non è delle più rosee – spiega Donato Cosi, coordinatore regionale NurSind e componente della direzione nazionale del sindacato - In Lombardia l’età media degli infermieri è di circa 50 anni. Attualmente oltre il 50% degli infermieri lombardi è impegnato in reparti covid. Oltre agli infermieri impiegati nei centri tamponi e nei centri vaccinali. Infermieri che, come nel caso dell’hub alla Fiera di Milano, vengono spostati dai loro ospedali, anche fuori dalla provincia di Milano, per essere impiegati nel grande ospedale covid della Fiera”.

Operatori in prima linea durante la pandemia

Un lavoro non certo semplice, soprattutto nelle terapie intensive dove gli infermieri, reduci dalle precedenti ondate, vengono impiegati: un infermiere per due pazienti di terapia intensiva, questo il rapporto. Infermieri ai quali, a fine mese, arriva una busta paga che vanta il record di essere tra le più basse d’Europa.

“Un neo assunto ha uno stipendio base di 1.450 euro – prosegue Cosi - Un contratto di 36 ore a settimana, che molto spesso sforano, con professionisti che in molti casi lavorano su turni di 12 ore, sia di giorno sia di notte".

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