Boffalora

Chiude il Garden, un pezzo di storia del paese

La titolare Carla De Dionigi, che l'ha gestito per oltre 50 anni, commossa: "Ricordo tutti i volti dei nostri clienti".

Chiude il Garden, un pezzo di storia del paese
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Un pezzo della storia locale, testimone di momenti importanti e felici per tante persone e famiglie del territorio e non, ha chiuso definitivamente i battenti con il nuovo anno. Il ristorante Garden affacciato sulla ex statale 11 a Boffalora con gli ultimi pranzi cucinati e allestiti a Natale e Santo Stefano, ha salutato e ringraziato gli affezionati clienti.

Chiude il Garden, un pezzo di storia del paese

La titolare Carla De Dionigi, che con il marito Antonio De Ponti e i fratelli Mariagrazia e Piero De Dionigi ha gestito il locale per oltre 50 anni si commuove ripercorrendo la storia di quest’azienda in cui la famiglia era un tutt’uno con l’attività e i cui clienti, negli anni sono diventati amici. I quattro, seduti in una delle eleganti sale del ristorante, ancora perfettamente allestite, con ancora qualche decorazione natalizia, a testimoniare la fatica del distacco, come se anche luoghi e arredi avessero vita propria e non volessero andare in pensione, ascoltano mesti il racconto di Carla: «Tutto è incominciato con mamma Eugenia, cuoca appassionata e dotata di spirito imprenditoriale unico per l’epoca, che nel 1955 aprì la Trattoria Gambarina e, grazie al boom economico, con clienti sempre più forestieri e i primi turisti che venivano sulle sponde del Ticino, gli affari andavano bene. Così “Genia” decise di lanciarsi in una nuova avventura, e di garantire un futuro lavorativo ai figli. Comprò un ampio terreno quasi dirimpetto alla trattoria e fece costruire il Garden, che aprì i battenti col cenone di Natale del 1964».

Un punto di riferimento per i matrimoni

Il ristorante s’impose come un locale di qualità, per le materie prime utilizzate, il menu che univa a piatti della tradizione altri che seguivano il cambiamento dei gusti e divenne un punto di riferimento per gli allestimenti di matrimoni e cerimonie: «La mamma scomparve nel 1986 - ricorda Carla - Noi figli ristrutturammo, creando la veranda dehor per i buffet, ampliando giardino e parcheggio sul retro.  A fine 1971 abbiamo aperto una nuova sala per le cerimonie, la Margherita, e facevamo anche tre matrimoni al giorno, con una quindicina di dipendenti».

"Ricordo tutti i volti dei clienti"

La decisione di chiudere non c’entra con la pandemia: i quattro gestori sentono il peso di un lavoro fatto con passione, ma faticoso: «Manca un ricambio generazionale: Joao,  nostro figlio, non può prendere in mano tutto da solo», spiega la titolare. I quattro, cui negli ultimi anni si è aggiunto Joao, hanno fatto del Garden la loro dimora (abitano tutti in un’ala della struttura) dedicando all’attività tutte le loro giornate: «Voglio ricordare e ringraziare il nostro meraviglioso personale e tutti i clienti che sono passati negli anni - dice commossa Carla - Ricordiamo ogni volto».

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