Gianni Rodari maestro a Uboldo
Mercoledì 3 novembre a La Tela di Rescaldina un incontro per celebrare il centenario della nascita dello scrittore
Organizzata dall’associazione Articolonove, la serata “Nel paese della bugia, la verità è una malattia” in calendario per il 3 novembre a La Tela di Rescaldina, vede gli interventi di Alessandro Colombo e Clara Mondin. Inizio alle 21. Inoltre all’osteria sociale fino al 7 novembre è allestita la mostra “Rodarillustrato” con i disegni dei ragazzi di Rescalda e Rescaldina.
Rodari maestro a Uboldo
È in programma mercoledì 3 novembre all’osteria sociale La Tela di Rescaldina l’incontro “Nel paese della bugia, la verità è una malattia”, ovvero l’esperienza di Gianni Rodari nella scuola elementare di Uboldo dove nacque la “Fantastica” e dove lo scrittore trovò il seme per la sua futura e importante attività di inventore di alcune tra le più belle filastrocche per bambini. Organizzato dall’associazione culturale Articolonove, nell’ambito delle iniziative dedicate a Rodari nel centenario della nascita, l’incontro vedrà gli interventi di Alessandro Colombo, giornalista e responsabile della comunicazione del Comune di Castellanza e di Clara Mondin, già dirigente scolastica proprio nella scuola di Uboldo. Sarà anche presentato il libro di Chiara Zangarini “Scritto e firmato da Gianni Rodari - il registro di classe della terza elementare di Uboldo dove nacque la Fantastica” (Macchione Editore) nell’anno scolastico 1942/43.
L'esperienza a scuola
Gianni Rodari infatti ebbe la sia prima esperienza con i ragazzi nel 1942; maestro alla scuola elementare di Uboldo, dove in seguito fu ritrovato un suo prezioso quadernetto di appunti, abbozzo del Quaderno di Fantastica. Ai tempi quella di Uboldo era una scuola dove ancora si usavano penna e calamaio, i banchi erano di legno, di quelli in cui sedia e banco facevano un tutt’uno; c’era il vano sottobanco e soprattutto il buco dove si metteva il calamaio con l’inchiostro e la scannellatura per il pennino.
La dura vita dell'insegnate partigiano durante il fascismo
«Io allora avevo 10 anni ma ricordo benissimo che mio mamma di Rodari diceva che era una bella “testa”, un bravo maestro», racconta un’alunna della scuola elementare uboldese. E proprio in
quella scuola sono nati quei principi per scrivere filastrocche e favole dai quali Rodari non si è staccato mai, così come dalle sue esperienze di maestro. Ma fu un’esperienza breve: nell’anno scolastico 1943/1944 Gianni Rodari venne confermato come insegnante a Uboldo, ma essendo partigiano, dovette nascondersi. Già una volta si era rifiutato di accettare un incarico al fascio di Uboldo e per questo gli era stata inflitta per l’anno scolastico 1943 la qualifica di “insufficiente” come insegnante. Rodari nella fuga trovò rifugio alla cascina Regusella al confine sud-ovest di
Uboldo, vicino ad una fitta zona boschiva. Nel cortile della cascina, le famiglie che lì abitavano e soprattutto il pozzo diventarono oggetto di una bella favola intitolata “Il pozzo di cascina Piana”
scritta da Rodari e inserita nella raccolta “Le favole al telefono”.
Appuntamenti
L’incontro “Nel paese della bugia, la verità è una malattia” ha inizio alle 21, ingresso libero con green pass. Gli spazi dell’osteria sociale del buon essere La Tela ospitano inoltre fino al 7 novembre la mostra “Rodarillustrato”: 44 disegni con cui bambini e ragazzi delle scuole rescaldinesi hanno dato vita alle poesie e alle filastrocche di Rodari. Nata da un progetto promosso dall’associazione culturale Articolonove, ha visto il coinvolgimento nella realizzazione dei disegni dei bambini dell’asilo nido K. Wojtyla, delle quattro scuole dell’infanzia, delle scuole primarie di Rescalda e Rescaldina, di due classi della scuola secondaria di primo grado di Rescalda e del Centro Diurno Disabili di Rescaldina; in totale oltre 750 ragazzi. Dai 44 disegni, ognuno ispirato a uno scritto di Rodari, sono stati realizzati grazie al sostegno del Comune altrettanti pannelli 70x50 cm: il risultato è un’esperienza grafica e insieme pedagogica, condotta dai bambini insieme ai propri insegnanti.
La Tela è un bene sequestrato alla criminalità organizzata, affidato al Comune di Rescaldina e gestito in ATI dalle cooperative La Tela e Meta insieme con altre associazioni del territorio. È ristorante e centro di aggregazione e di promozione sociale e culturale.