Robecco

Visita al depuratore, spiegato lo smaltimento dei grassi alimentari

Il progetto pilota di recupero e valorizzazione prevede l’impiego di scarti liquidi di origine organica, circa 100 tonnellate all’anno, che vengono portati una volta al mese a Robecco tramite l’impiego di un camion.

Visita al depuratore, spiegato lo smaltimento dei grassi alimentari
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Visita guidata sabato 16 ottobre al depuratore consortire di Cascinazza, frazione di Robecco,  gestito da Cap holding. Iniziativa aperta a cittadini e autorità - presente il sindaco Fortunata Barni ed alcuni assessori - , l'ex candidato sindaco Francesco Ticozzelli e il consigliere comunale di minoranza Pietro Caruso. 

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Visita al depuratore: ecco il nuovo progetto

Partendo dall’accordo con Milano Ristorazione, che prevede la trasformazione degli scarti alimentari provenienti dalla sede di Via Sammartini a Milano in biogas per autoalimentare l’impianto. Il progetto pilota di recupero e valorizzazione prevede l’impiego di scarti liquidi di origine organica, circa 100
tonnellate all’anno, che vengono portati una volta al mese a Robecco tramite l’impiego di un camion. Gli scarti vengono pompati all’interno dei biodigestori senza mai venire a contatto con l’aria e vengono fatti fermentare per produrre biogas ed energia elettrica. Un progetto di economia circolare che rientra nella
Food Policy del Comune di Milano e della Città metropolitana, e che trasforma Robecco in un polo di eccellenza e di innovazione. Si tratta di un tassello importante all’interno del piano della Città Metropolitana di Milano verso la transizione green italiana ed europea. Il progetto pilota, autorizzato dalla
Città metropolitana di Milano nel dicembre 2020, e verificato da tutti gli enti interessati (ARPA, ATS, Comune di Robecco), rientra in una più ampia strategia di economia circolare che Gruppo CAP sta realizzando sul territorio.

La visita

I visitatori hanno potuto inoltre conoscere e vedere da vicino l’esito di un importante investimento tecnologico che intende portare l’impianto di Cascinazza a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione sostenibile e a basso impatto dei fanghi prodotti. All’interno dell’infrastruttura sono stati installati impianti
tecnologici avanzatissimi, i cosiddetti “Bioessiccatori rotanti”, in grado di essiccare e trasformare i fanghi in energia e biochar. Si tratta di un composto eterogeneo che vanta molteplici impieghi -dall’agricoltura all’ingegneria all’edilizia alla chimica farmaceutica – per citarne alcuni. Questo processo ha consentito di ottenere, già nel 2020, non soltanto energia pulita, ma anche una riduzione del 60% dei trasporti e quindi del traffico di mezzi pesanti da e per il depuratore. Traffico destinato a diminuire ulteriormente nei prossimi anni, di pari passo con lo sviluppo dell’attività.

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