Adescava minori: condannato l'ex messo comunale
E' stato condannato a 4 anni e 4 mesi Pasquale Buffardi, l'ex messo comunale accusato di adescamento di minori, detenzione di materiale pedopornografico e pornografia minorile.
Adescava minori: l'ex messo comunale di Castano Primo, Pasquale Buffardi, è stato condannato a 4 anni e 4mesi.
Adescava minori: 4 anni e 4 mesi a Buffardi
E' arrivata nel pomeriggio di ieri, giovedì 14 ottobre 2021, la sentenza del giudice del Tribunale di Milano Daniela Cardamone che ha condannato l'ex messo comunale di Castano Primo, Pasquale Buffardi, a 4 anni e 4 mesi di reclusione. L'accusa aveva invece chiesto 7 anni. Il processo nei confronti di Buffardi si era aperto martedì 28 settembre subito con un rinvio a ieri, giovedì 14 ottobre. L’avvocato di Buffardi, Carlo Soldani, aveva richiesto il giudizio abbreviato; di fatto quindi il giudice ha emesso la sua sentenza sulla base degli atti già contenuti nel fascicolo del pm e diminuendo così la pena. Ora l’avvocato Soldani sta valutando se ricorrere in Appello.
La vicenda
Il politico ed ormai ex dipendente comunale di Castano Primo è accusato di adescamento di minori, detenzione di materiale pedopornografico e pornografia minorile. Tutto era partito a metà marzo, quando i giornalisti della trasmissione televisiva «Le Iene» avevano smascherato Buffardi nell’inviare messaggi e richieste sempre più esplicite, fino a diventare osè, a una bimba di 11 anni. I giornalisti del noto programma televisivo aveva raccolto la denuncia del tentativo di adescamento da parte della madre della 11enne, poi formalizzata davanti alle Forze dell’ordine col fascicolo d’indagine aperto dalla pm Alessia Menegazzo e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella del V Dipartimento della Procura di Milano.
L’ex messo era finito in carcere, dov’era rimasto dopo che il Riesame, a fine maggio, non aveva accolto la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato di Buffardi.
Le accuse che gli sono state mosse riguardano quindi l’adescamento dell’11enne e reati in materia di pornografia minorile perché avrebbe ottenuto immagini da una 16enne e per essere stato trovato in possesso di materiale pedopornografico. Infatti, nel febbraio del 2021, nel corso di una perquisizione, gli agenti del Nucleo crimini informatici e telematici della Polizia Locale di Milano e i militari del Gico della Guardia di Finanza avrebbero rinvenuto 1.739 immagini e 256 video intimi di minorenni.
Nelle settimane antecedenti l’avvio del processo, il Comune, come confermato dal sindaco Giuseppe Pignatiello, aveva anche avviato il bando per cercare un nuovo messo.