Ballarini ora punta a Magenta
Dopo il netto successo a Corbetta, il sindaco guarda alla Città della Battaglia.
E’ la resa dei conti. Dopo la vittoria netta, il sindaco di Corbetta Marco Ballarini si toglie ben più di qualche sassolino dalla scarpa. Nel mirino coloro che non lo hanno sostenuto, i partiti, e che, alla conta dei voti, sono risultati i primi sconfitti.
"I partiti sono crollati"
«Se il mio 61% è un plebiscito, non posso che rilevare il crollo dei partiti tradizionali – certifica, dati alla mano, il primo cittadino bis – Mi commuove la fiducia degli elettori, chiamati a scegliere tra un sindaco con una maggioranza che ha ben fatto e i partiti. Io mi sono proposto con sei civiche che hanno fatto meglio dei simboli tradizionali. Ripartiamo con la voglia di fare, la stessa di cinque anni fa, e con una consapevolezza: che non si possono più proporre contenitori vuoti. I simboli vanno riempiti di contenuti, di persone capaci e competenti, perché è a questo che guardano gli elettori. Oggi è finita l’era dei contenitori vuoti, delle visioni politiche distorte che non rispettano il volere delle persone. È l'alba di un nuovo inizio, al fianco dei cittadini, non degli interessi di una classe dirigente dei partiti inadeguata, inconsistente, impreparata».
"Non bastano le promesse"
L’affondo è sferrato così come il monito ai partiti: «Non bastano le promesse, non è sufficiente comparire ogni cinque anni – ribadisce il primo cittadino - Bisogna avere dei progetti e saperli portare avanti, portando risultati. La politica dell’insulto e delle accuse non paga. Il mio risultato è frutto dell’ascolto continuo, della vicinanza alle persone. Quella dei partiti è una disfatta, basti pensare che oggi la prima lista è la mia civica Viviamo Corbetta».
Il sindaco cita ad esempio la sua lista, Insieme per Corbetta, nata per ultima e da molti sottovalutata: «Persone capaci che hanno raccolto il sostegno dell’elettorato ben oltre le mie aspettative».
"Più aperitivi che voti presi"
Poi il ritmo è aumentato: «Non basta invitare la gente a cene e aperitivi che, numeri alla mano, sono stati di più dei voti raccolti. La gente vota secondo coscienza», è la frecciata al centrodestra unito, guidato da Bassetto. Stoccata anche al suo ex partito, Forza Italia (in lizza con Lombardia ideale e Noi con l’Italia): «Più lungo il nome della lista che il peso del consenso preso».
L'attacco frontale a Magenta
E poi la battaglia di Magenta, quella del 2022. Prima la guerra frontale alla prima cittadina Chiara Calati: «Lei, così come il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ispano, avrebbe dovuto pensare di più alla sua città, restando lì visto che va a fuoco e a dar risposte ai cittadini, invece di venire a Corbetta, soprattutto visto il risultato». Entrambi, infatti, avevano sostenuto la candidatura di Bassetto. L’altra stoccata al consigliere regionale Luca Del Gobbo, ex sindaco magentino: «Dato il suo consiglio («Marco, stai sereno», ndr), sono stato serenissimo e ho vinto - ha proseguito – Senza dimenticare che ha imposto Chiara Calati a Magenta e ha poi messo l’Amministrazione a ferro e fuoco, con pessimi risultati. I partiti dovrebbero pensare a Magenta, che dovrebbe trainare il territorio. Non pretendo di sostituire il Magentino col Corbettese, ma credo che il territorio meriti una guida salda. Per questo, alle amministrative del 2022, auspico un’Amministrazione di persone valide capace di interpretare questo ruolo per il bene di tutti». Una bocciatura senza se e senza ma della Giunta Calati. «Noi siamo disposti a dialogare con chiunque - chiarisce – Ma non siamo disposti a dire sempre sì perché lo impongono i partiti. Badate bene: non dialoghiamo con chi ha tradito il volere delle persone. Noi non siamo degli “yes man”, noi ci alziamo dai tavoli quando i diktat dei partiti vanno contro al bene del territorio e dei cittadini».
Nasce "Viviamo Magenta"?
Neppure il tempo di chiudere i seggi a Corbetta, e il nuovo sindaco già pensa a quelli magentini, per cui i giochi sono apertissimi. Anzi, fa di più: spariglia ulteriormente le carte. «Ai magentini auguro un buon voto e anzi do da subito la mia disponibilità per costruire un progetto per la città. Attendiamo novembre, indicato da Matteo Salvini come il momento in cui il centrodestra annuncerà i suoi candidati e poi vedremo».
Ballarini, insomma, scende in campo anche nella città della battaglia, anche se non direttamente: «Non mi candido a sindaco, ma offrirò il mio supporto non solo partecipando a conferenze stampa». L’idea è che il primo cittadino possa lanciare una sorta di Viviamo Magenta, un progetto gemello di quello corbettese che riunisca persone desiderose di impegnarsi senza dover avere in tasca la tessera di un partito. Un’ipotesi che, in un centrodestra già magmatico, creerebbe sicuramente scompiglio. Archiviata col trionfo l’esperienza elettorale in casa, Ballarini si prepara a giocare in trasferta: vedremo se con gli stessi entusiasmanti risultati.