Cento anni di storia per l'enoteca Gavioli
Tre generazioni di castanesi legati in modo indissolubile all'enoteca Gavioli di piazza Mazzini a Castano Primo.
Cento anni di storia per l'enoteca Gavioli, la cui attività è stata gestita da tre generazioni di castanesi.
I cento anni di storia dell'enoteca
Un mondo, quello dell’enoteca Gavioli che si affaccia nella centralissima piazza Mazzini di Castano Primo, che racconta 100 anni di storia e 100 anni di una passione passata dal nonno fino al nipote. Tre generazioni che non hanno mai perso la voglia di regalare a Castano e ai castanesi la competenza e la qualità del mondo legato al vino e poi ai liquori.
Il racconto di Giuseppe Gavioli
A raccontare la storia dell'attività è Giuseppe Gavioli, classe 1955:
"Quest’attività è nata 100 anni fa: nel 1921. Mio nonno Giuseppe, dal quale poi ho ereditato il nome, faceva l’elettricista, ma in quell’anno decise di cambiare e di iniziare a vendere vino sfuso, come si usava una volta. Successivamente affittò uno stabilimento in Puglia e iniziò a vinificare. Mi ricordo che produceva lo Squinzano, allora c’era quello di vino rosso, mentre per il bianco c’era l’Alcamo. Aveva il suo magazzino e usava questo negozio in piazza come spaccio, ma riusciva anche ad avere dei punti vendita nelle varie cascine del circondario".
Lo sviluppo dell'attività
Una passione quella della famiglia Gavioli verso la vinificazione che è cresciuta con l’avanzare degli anni. Infatti, nonno Giuseppe non ci mise molto ad ampliare la gamma dei suoi prodotti di vendita, approdando anche ai liquori. L’attività è poi passata in mano al figlio Gianfranco, fino ad arrivare nelle mani del nipote Giuseppe.
ha continuato Gavioli:
"Io avevo studiato al liceo classico e avevo iniziato gli studi in Medicina. Poi, negli anni ‘80, per una serie di questioni personali e familiari, ho deciso di prendere in mano l’attività creata dal nonno. Forse all’inizio non conoscevo nel particolare tutte le dinamiche, ma essendo nato in quell’ambiente e avendo sempre sentito ciò di cui parlavano mio nonno e mio papà, le cose le avevo incamerate. Purtroppo nel 1982, con dispiacere, abbiamo dovuto smettere con l’imbottigliamento e ora porto avanti la vendita di vini, liquori e prodotti particolari. Vado sempre alla ricerca di prodotti, anche alimentari, che non si trovano certo nella grande distribuzione. Quest'anno nella mia vetrina ho deciso di mostrare gli strumenti antichi, qualche foto in bianco e nero e l’atto costitutivo del 1921. Sono tutti tasselli della mia storia e di quella scelta che feci ormai oltre 40 anni fa, quando decisi di portare avanti l’attività di famiglia. E no, non mi sono mai pentito. Oggi rifarei la stessa identica scelta".