"Licenziato ingiustamente": lo storico vigile torna in servizio
Dopo la sentenza del Tribunale del lavoro, lunedì 9 agosto Gregorio Dipilato riprenderà il suo posto.
Da lunedì 9 agosto l’agente Gregorio Dipilato tornerà in servizio al Comando della Polizia Locale di Corbetta. Il Tribunale del lavoro ha infatti ordinato il reintegro dello storico vigile, licenziato dal Comune a novembre dopo 33 anni di servizio.
"Licenziato ingiustamente": lo storico vigile torna in servizio
Le tre contestazioni alla base del procedimento disciplinare riguardavano l'accesso a dati anagrafici di alcuni cittadini per motivi non lavorativi e fuori dall'orario di servizio, l'accesso al sistema informatico e a documenti riservati, che sarebbero poi stati forniti all’ex collega Salvatore Furci per la sua causa contro il Comune, e la consumazione di alcuni pasti senza prima avere stimbrato.
Ma il Tribunale ha ritenuto che il provvedimento fosse illegittimo e ha condannato il Comune anche a pagare a Dipilato tutti gli stipendi a partire da novembre, oltre alle spese processuali e legali.
Il sindacato: "Lavoratore stimato, mai un richiamo in 33 anni"
Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dal Sulpl, il sindacato della Polizia Locale, che ha patrocinato e seguito tutta la causa con lo studio legale Centonze. «Ancora una volta la nostra organizzazione sindacale ha dimostrato le proprie capacità di tutelare i diritti dei colleghi - ha dichiarato il sindacalista Sergio Bazzea - Abbiamo sempre ritenuto che il licenziamento di Dipilato fosse illegittimo, dettato da una volontà di vendetta da parte del Comune. Stiamo parlando di un lavoratore stimato, che in 33 anni non ha mai avuto nemmeno un richiamo verbale e che in questi mesi ha dovuto passare momenti difficili. Ora chiediamo che gli venga data la possibilità di trasferirsi presso un’altra Amministrazione che sappia valorizzarne la professionalità e l’esperienza».
Ballarini: "Il licenziamento non è una scelta politica"
Il sindaco Marco Ballarini per il momento resta in attesa delle motivazioni della sentenza, che non sono ancora state depositate: «Ricordo comunque che il licenziamento non è una scelta politica - ha dichiarato - E’ stato deciso dall’Ufficio disciplinare, dove ci sono tre tecnici del Comune, e personalmente concordo. Sfido chiunque, infatti, a tenere a lavorare una persona che in orario di lavoro pranza al ristorante, accede a dati riservati di cittadini (che hanno presentato una denuncia penale nei suoi confronti) e passa informazioni a un collega (Salvatore Furci, ndr) che si trova in carcere da cinque mesi».
Lo stesso Furci (ancora detenuto con l’accusa di avere messo della cocaina nell’auto della comandante Lia Vismara) a fine maggio, si era visto riconoscere, proprio come Dipilato, l’illegittimità del licenziamento.