Il Comitato Rho-Parabiago denuncia le criticità del progetto
Il Comitato Rho-Parabiago ha scritto alle Commissioni parlamentari che stanno esaminando lo schema di decreto del Governo con la nuova lista di interventi infrastrutturali da sottoporre a commissariamento, per chiedere lo stralcio del Quadruplicamento Rho-Parabiago.
Il Comitato Rho-Parabiago ha scritto alle Commissioni parlamentari che stanno esaminando lo schema di decreto del Governo con la nuova lista di interventi infrastrutturali da sottoporre a commissariamento, per chiedere lo stralcio del Quadruplicamento Rho-Parabiago. "Chiediamo che l'opera venga stralciata dalla lista, considerandone la manifesta incompatibilità ambientale, il costo eccessivo, l'acclarata illegittimità, nonchè il fatto che l'opera non appare di reale rilevanza strategica".
Il Comitato Rho-Parabiago denuncia le criticità del progetto
Il Comitato Rho-Parabiago denuncia le "palesi contraddizioni con cui viene portato avanti l’iter del Progetto definitivo del quadruplicamento ferroviario Rho-Parabiago, incluso dal Governo persino nel Pnrr nonostante le evidenti criticità di tipo legale, economico e ambientale che da sempre pesano su
questo progetto".
Il Comitato Rho-Parabiago sostiene inoltre che "l’inserimento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel capitolo ”Investimento 1.2: Linee ad alta velocità nel Nord che collegano all'Europa“, di una tratta di soli 9 chilometri che non è né ad alta velocità, né di collegamento con l’Europa, è solo l’ultimo grave atto di un tortuoso iter che vogliamo portare all’attenzione dell’opinione pubblica, politica e mediatica, affinché la nostra denuncia possa essere oggetto di riflessione e approfondimento nelle appropriate sedi giornalistiche, politiche e giudiziarie. L’opera in questione (che prevede il raddoppio della tratta ferroviaria Rho-Parabiago – 9 chilometri sulla linea Milano-Varese - con l’aggiunta di due binari oltre ai due attuali, per un costo pari a 417milioni di euro) è palesemente sovradimensionata rispetto al corridoio ferroviario a disposizione, un corridoio fisicamente molto ristretto nell’ambito di un contesto fortemente urbanizzato, in cui il quadruplicamento previsto non risulta realizzabile con adeguati margini di sicurezza e sostenibilità ambientale, come dichiarato anche dagli enti competenti nel corso dell’iter approvativo richiamato di seguito".