Manifestazione

Inceneritore: "Adesso basta, spegniamolo!"

I comitati no Accam scendono in piazza a Legnano contro il prolungamento dell'attività dell'impianto di Borsano.

Inceneritore: "Adesso basta, spegniamolo!"
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Inceneritore di Borsano, i comitati no Accam tornano in piazza, dopo la manifestazione andata in scena a maggio a Busto Arsizio.

Inceneritore, i comitati che ne chiedono la chiusura scendono in piazza a Legnano

Succederà oggi, sabato 19 giugno 2021, alle 18, a Legnano. "Ci troveremo in piazza San Magno, rispettando le cautele anti Covid, per dire: 'Adesso basta! a chi vuole prolungare l'attività dell'inceneritore di Borsano e trasformare la nostra zona nella pattumiera d'Italia". In prima fila ci sarà il consigliere legnanese di opposizione Franco Brumana, leader del Movimento dei cittadini. Sarà presente anche Europa verde Legnano, che dice: "Non possiamo abbassare la testa di fronte alla plateale mistificazione in corso da parte del sindaco Radice e del Partito democratico legnanese, il quale sta vendendo come economia circolare un piano che prevede incenerimento del rifiuto per ancora molti anni". E' prevista anche la presenza dei sindaci del territorio che si oppongono al salvataggio di Accam.

"I propositi di economia circolare? Sono promesse inattendibili"

"Nei prossimi giorni i Consigli comunali della nostra zona saranno chiamati ad approvare il salvataggio di Accam dal fallimento e la continuazione dell'attività dell'inceneritore di Borsano per oltre 12 anni - spiega Brumana - Accam è in dissesto e, se non venisse salvata, fallirebbe immediatamente con la conseguenza del definitivo spegnimento del suo malefico inceneritore, che non potrà essere venduto dal fallimento ad altri perché il terreno e gli edifici sono proprietà del Comune di Busto Arsizio. Questo inceneritore è di tecnologia obsoleta, è totalmente inutile perché i rifiuti prodotti in Lombardia sono meno della metà di quelli che possono essere bruciati nei 13 impianti della nostra regione ed è gravemente danneggiato da un incendio causato dalle sue pessime condizioni di usura. Soprattutto ha diffuso nell'aria che respiriamo sostanze altamente nocive come la diossina, i furani, il Pcb e il mercurio. Eppure ciononostante i sindaci di Legnano, di Busto Arsizio e di altri Comuni vogliono a tutti costi tenere in funzione l'inceneritore per altri 12 anni, previsti dal progetto industriale che vogliono fare approvare. E' prevista la costituzione di una nuova società pubblica (New.Co) da parte di Amga, Agesp e Cap holding, che comprerà a caro prezzo un'azienda priva di valore e l'inceneritore e si accollerà tutti i debiti, salvando Accam dall'altrimenti inevitabile fallimento. E' stata avviata una ben orchestrata campagna di propaganda e di disinformazione per giustificare l'affare evocando a sproposito i principi, in realtà nettamente contrari, dell'economia circolare. Le delibere in votazione decidono solamente il salvataggio di Accam e la nuova gestione dell'inceneritore da parte della New.Co e si limitano a prendere atto di buoni e vaghi propositi di futura economia circolare, cioè di recupero dei rifiuti. Sono promesse inattendibili perché la New.Co dovrà convogliare nella nostra zona, come se fosse la pattumiera nazionale, la massima quantità di rifiuti proveniente da ogni dove, per cercare di giustificare economicamente l'attività dell'inceneritore. Ovviamente i sindaci sostenitori del salvataggio si guardano bene dallo spiegare perché non vogliono evitare l'inutile salvataggio di Accam e perché non intendono impiegare i capitali pubblici così risparmiati direttamente nell'economia circolare, realizzando impianti di recupero dei rifiuti, per i quali saranno disponibili anche i finanziamenti comunitari".

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