Lutto

Addio a Massimo, "il Gattuso" di Legnano

Cresciuto nel rione Canazza, fino al 2006 ha gestito un bar insieme ai genitori e alla sorella gemella Chiara.

Addio a Massimo, "il Gattuso" di Legnano
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Addio a Massimo Gasparini, 48 anni, vinto da una malattia che lo ha strappato alla vita nel giro di un anno e mezzo.

Addio a Massimo Gasparini, vinto da una malattia a 48 anni

Conosciutissimo nella città del Carroccio, perché a lungo, insieme ai genitori e alla sorella gemella Chiara ha gestito il bar tabaccheria Gasparini su viale Cadorna, l’uomo si è spento sabato sera all’hospice di Magenta, dov’era stato trasferito dopo un lungo ricovero nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Legnano. Massimo lavorava come pompista: "Abbiamo tenuto il bar fino al 2006, poi l’abbiamo venduto perché mio papà andava in pensione e io e mio fratello abbiamo imboccato due strade diverse: io ho proseguito con la vendita, ambito in cui lavoro tuttora, lui è diventato un pompista, andava in giro con la betonpompa a fare le gettate di calcestruzzo, è stato uno di quelli che hanno gettato l’Essselunga Cantoni, nel suo settore era bravo e ricercato".

La passione per la moto e la voglia di stare insieme agli altri

Appassionato di moto, il suo mito era Kevin Schwantz, celebre pilota degli anni ‘90; amante del calcio pur non essendo un tifoso sfegatato, la sua squadra del cuore era la Fiorentina, perché adorava Gabriel Batistuta. "Ma la sua passione vera era la compagnia: era solare, gli piaceva stare con la gente, con cui era capace di instaurare un rapporto vero e non superficiale. Era impossibile non volergli bene. Sul lavoro lo chiamavano 'il Gattuso', perché aveva la barba, era piccolino e 'solido' come lui. Nel suo piccolo, pur essendo una persona umile, che stava nelle retrovie, mio fratello ha dato tanto alla comunità, al lavoro, alle amicizie. Tantissimo alla famiglia: voleva un gran bene alle sue nipoti, le mie figlie, Greta di quasi 17 anni e Laura di 11 anni. Si rispecchiava tanto nella minore ed era orgoglioso di loro".

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