Ben 44 anni da bidello sempre nella stessa scuola
Giuseppe Cusimano, in 44 anni da bidello sempre nella stessa scuola, ha visto susseguirsi generazioni di ragazzi: il suo racconto.
Dopo 44 anni da bidello nella scuola di via Acerbi dell'Istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Castano, Giuseppe Cusimano va in pensione.
"La scuola? E' la mia seconda casa"
"La scuola è stata la mia seconda casa". E’ ancora emozionato e fiero del lavoro svolto Giuseppe Cusimano, che a settembre andrà in pensione dopo 44 anni di lavoro da collaboratore scolastico nel plesso di via Acerbi dell’Istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Castano Primo.
Ed è stato vedere susseguirsi le varie generazioni, i figli e i nipoti degli studenti dei primi anni, la soddisfazione più grande per il bidello Giuseppe.
"Sempre al servizio dei ragazzi col sorriso sulle labbra"
Ha raccontato Giuseppe:
"Sono nato a Palermo, ma poi nel 1977 mi sono trasferito qui a Castano. Ho iniziato a lavorare come bidello nelle scuole di via Acerbi e non ho mai cambiato. In questi 44 anni ho visto passare intere generazioni di ragazzi. Quando sono andato all’ufficio regionale per presentare la domanda di pensionamento, i funzionari mi hanno fatto i complimenti perché il mio è un caso più unico che raro. Non ce ne sono di collaboratori scolastici rimasti per così tanto tempo in un unico plesso scolastico. L’emozione più bella è vedere che, anche fuori dalla scuola, coloro che hanno frequentato l’Istituto mi fermano per fare quattro chiacchiere e per ringraziarmi. Mi sono sempre messo al servizio dei ragazzi. Non sono mai stato solo un bidello, ma mi sono sempre posto come una sorta di “padre”, cercando di aiutarli e consigliarli. Ho sempre avuto un atteggiamento positivo perché, secondo me, in un mondo così complicato, i giovani hanno bisogno di una visione ottimistica della vita. Ho sempre avuto una parola gentile e il sorriso sulle labbra".
"Mi porto detro tutto il valore umano degli studenti"
Ha poi terminato:
"Dopo 44 anni di lavoro vedere tanto affetto nei miei confronti è davvero bello. Da contratto io andrò in pensione da settembre, ma la scorsa settimana, con il termine della scuola, i ragazzi hanno voluto festeggiare. Mi sono emozionato, perché significa che ho lasciato un segno e, in qualche modo, i miei consigli sono stati utili. E loro in questi anni mi hanno ripagato... e la scorsa settimana è stato evidente. Sono davvero felice perché mi porterò sempre dietro tutto il calore e il valore umano che negli anni siamo riusciti a costruire con le tante generazioni di alunni che sono passati nelle aule e nei corridoi del plesso di via Acerbi. Li porterò sempre nel cuore".