Adescò minorenne: il dipendente comunale resta in carcere
Adescò minorenne, il dipendente comunale di Castano Primo deve rimanere in carcere: a deciderlo il tribunale del Riesame.
Adescò minorenne: il dipendente comunale di Castano Primo resta in carcere. Lo ha deciso il Riesame ieri, giovedì 20 maggio 2021.
Adescò minorenne: la decisione del Riesame
Come riportato dall'Ansa, Pasquale Buffardi, l'ex messo comunale di 65 anni finito in cella per aver adescato una bambina di 11 anni e accusato anche di pornografia minorile nei confronti di una 16enne, resta in carcere. A deciderlo ieri, giovedì 20 maggio, il Tribunale del Riesame che ha così respinto il ricorso avanzato dal legale del 65enne castanese, che aveva chiesto gli arresti domiciliari.
Le indagini
L'arresto di Buffardi risale a fine aprile 2021. Il 65enne dipendente comunale è accusato di aver adescato una bambina di 11 anni e di reati in materia di pornografia minorile perché avrebbe ottenuto immagini da una 16enne e per essere stato trovato in possesso di materiale pedopornografico. Nel febbraio del 2021, nel corso di una perquisizione, gli agenti del Nucleo crimini informatici e telematici della Polizia locale di Milano e i militari del Gico della Guardia di Finanza avrebbero rinvenuto 1.739 immagini e 256 video intimi di minorenni. Stando a quanto emerso dalle carte, l’ormai ex messo comunale castanese il 25 gennaio 2017 era già stato condannato (a due anni con pena sospesa) per detenzione di materiale pedopornografico: pertanto, evidenzia il gip, la misura cautelare idonea per l’indagato è quella del carcere e non degli arresti domiciliari "perché potrebbe continuare a commettere reati utilizzando la rete" da casa, scriveva il giudice.
Ora è arrivata la decisione del Riesame e l'ex messo comunale deve rimanere in carcere. In via teorica, ora il legale del 65enne potrebbe fare ricorso in Cassazione contro l'ordinanza.