Covid, il presidente dell'Auser vince la sua battaglia
Il messaggio ai negazionisti: "Il virus esiste, ho visto morire un ragazzo di 40 anni".
Dopo circa venti giorni in ospedale, prima a Rho e poi a Garbagnate, il presidente dell’Auser di Arluno Luigi Romano ha vinto la sua battaglia contro il Covid. Ora è a casa, ancora in isolamento, ma il peggio è fortunatamente alle spalle.
Covid, il presidente dell'Auser vince la sua battaglia
Tutto è iniziato attorno alla metà di marzo, con febbre alta e dolori: «Ho chiamato il mio medico di base e ho provato a tergiversare - ha raccontato - Ma la saturazione non c’era più e, se avessi aspettato ancora qualche ora, avrebbero dovuto intubarmi». Così, Romano, 64 anni, è stato portato all’ospedale di Rho, dove gli è stato messo il casco: «Dopo un giorno o due, non ricordo bene perché ho dei buchi, mi hanno trasferito a Garbagnate, nel reparto di Pneumologia».
"Ho visto morire un ragazzo di 40 anni"
Il primo messaggio che il presidente dell’Auser vuole inviare è ai negazionisti: «Vedo e sento ancora tante persone che fanno finta che il Covid non esista - ha dichiarato Romano - Il Covid, purtroppo, esiste e può colpire tutti indistintamente. Nei giorni in cui sono stato in ospedale, ho visto morire anche un ragazzo di circa 40 anni. Chi dice che il virus non esiste dovrebbe farsi un giro in qualche ospedale e si ricrederebbe subito». E le precauzioni da prendere non sono mai troppe: «Sono stato attentissimo: distanziamento, mascherina sempre... eppure è toccato anche a me».
"Grazie a tutto il personale ospedaliero"
Il secondo messaggio è per il personale ospedaliero: «Ho trovato una umanità e una professionalità inimmaginabili - ha confidato il presidente dell’Auser di Arluno - Da parte di tutti: dalla signora che fa le pulizie ai direttori. Mi sono sentito coccolato, benvoluto, in certi momenti trattato quasi come fossi un bambino. Davvero da non credere. “Per noi è una vittoria, ci esalta vedere che state meglio”, mi sono sentito rispondere».
A dare forza a Romano, anche i tantissimi messaggi di affetto e di vicinanza ricevuti dai suoi concittadini: «Centinaia di dimostrazioni di solidarietà che non immaginavo - ha voluto sottolineare - Per me, che sono un arlunese di adozione, è stata davvero una piacevole sorpresa».