Melak-Gemeku: la «Cinque Mulini» parla etiope
Melak-Gemeku: la «Cinque Mulini» parla etiope sia al maschile che al femminile
MELAK-GEMEKU: LA «CINQUE MULINI» PARLA ETIOPE
Sette giorni dopo il doppio trionfo al “Campaccio” di San Giorgio su Legnano, anche alla “Cinque Mulini” di San Vittore Olona sono i mezzofondisti africani a dettare legge. Stavolta sulla ribalta sale l'Etiopia che lascia solo le briciole agli altri avversari in gara.
La prima vittoria è però quella messa a segno dall'Unione Sportiva San Vittore Olona che, in occasione dell'edizione numero 89 mette in campo una macchina organizzativa perfetta sin nel minimo dettaglio e che, pur in epoca pandemica, permette il regolare svolgimento di uno degli appuntamenti più attesi del calendario internazionale.
Dopo le gare giovanili della tarda mattinata (Maggi nei maschi e Belfico nelle femmine i primi classificati Juniores), in passerella salgono le attesissime “stelle”. Il primo applauso se lo merita Tsehay Gemechu, l'etiope che dopo aver vinto al Campaccio, piazza la clamorosa doppietta lasciandosi alle spalle la favorita della vigilia Beatrice Chebet. Podio poi completato da Sheila Chelangat del Kenia. La prima italiana è Rebecca Lomedo, nona davanti a Giovanna Selma e alla novatese Nicole Reina, undicesima.
Il gran finale è stato poi quello della prova maschile. Una gara avvincente, incerta che si è conclusa con uno sprint avvincente. Il testa a testa, “made in Africa” ha visto prevalere l'etiope Nibret Melak (28'57”) che ha preceduto il keniano campione in carica Leonard Bett (vincitore nel 2020, 28'58”) e l'atro etiope Muktar Edris (28'59”). Grazie alla vittoria di Melak, l'Etiopia raggiunge il Kenia nel computo totale dei successi alla Cinque Mulini: sedici affermazioni a testa per le due nazioni.
Poca gloria per gli azzurri: l'atteso Eyob Faniel si è ritirato e Yohannes Chiappinelli, il migliore degli italiani, è giunto settimo.