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Magenta
Consiglio sul bilancio di pomeriggio, minoranze furiose
Silvia Minardi decide di abbandonare la riunione e di non prendere nemmeno parte ad una finta votazione sulle modalità organizzative del consiglio comunale.

Minoranze furiose con la maggioranza per l'assise del bilancio convocata alle 15 del 31 marzo. Nella riunione della conferenza dei capigruppo della scorsa settimana, la maggioranza ha deciso di convocare il Consiglio comunale il 31 marzo alle 15. "Di fronte alle assenze delle minoranze che vengono prontamente segnalate, prevale la linea del 'dobbiamo approvare il bilancio entro le 24 del 31'. Non c’è discussione tanto che Silvia Minardi decide di abbandonare la riunione e di non prendere nemmeno parte ad una finta votazione sulle modalità organizzative del consiglio comunale", fanno notare Pd e Progetto Magenta.
Consiglio sul bilancio di pomeriggio, minoranze furiose
"La conferenza dei capigruppo è l’organo che dovrebbe decidere l’organizzazione del consiglio comunale, il Presidente del Consiglio dovrebbe rappresentare le posizioni di tutti i gruppi consiliari presenti in consiglio. In realtà, a Magenta, la conferenza dei capigruppo si è trasformata in una riunione dove la maggioranza comunica alle minoranze le sue decisioni su date e orari di convocazione del consiglio comunale e il Presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Ispano, si comporta da Ponzio Pilato, lavandosi le mani e rinunciando al suo ruolo: non solo non decide mai nulla, ma soprattutto non tutela né le minoranze né tanto meno la sua maggioranza che si ritroverà ad aprire il consiglio comunale sul Bilancio Preventivo 2021 con alcune assenze tra le fila delle opposizioni consiliari", è l'affondo dem.
"Conferenza capigruppo inutile"

Nel frattempo, il Consiglio dei Ministri ha deciso di posticipare al 30 aprile la data di approvazione dei bilanci dei Consigli comunali. Enzo Salvaggio e Silvia Minardi hanno scritto subito al presidente del Consiglio comunale chiedendo di convocare con urgenza una nuova riunione per valutare la possibilità di una diversa organizzazione della seduta. "La risposta con la frase 'vista l’impossibilità di arrivare ad una mediazione' contiene l’ammissione del fallimento del presidente del Consiglio comunale e la prova della inutilità della conferenza dei capigruppo. Sul piano politico questa risposta conferma la sudditanza di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale alla volontà e ai capricci della Lega: altri capigruppo avevano, già nella prima riunione, dimostrato di volere andare incontro alle legittime esigenze di tutti", chiosano Pd e Progetto Magenta.