Anni di attesa: ora Casorezzo avrà la "sua" rotonda
Dopo diversi anni di pianificazione, sono finalmente iniziati i lavori per la creazione della rotonda sulla via per Busto Garolfo.
Dopo diversi anni di pianificazione, sono finalmente iniziati i lavori per la creazione della rotonda sulla via per Busto Garolfo.
Il rinvio dei lavori per la nuova rotonda
L’opera tanto attesa andrà ad alleggerire molto la viabilità di Casorezzo. Dopo diversi rallentamenti burocratici, la realizzazione della rotonda era stata ovviamente fermata dall’avvento del Covid. E l’Amministrazione comunale ne ha ulteriormente allungato i tempi in un significativo gesto di supporto ad una realtà in difficoltà. L’azienda designata per i lavori si è infatti trovata, diversi mesi fa, al centro di un momento di enorme crisi che non poteva assicurare l’inizio del cantiere in tempi celeri. Pur di non farla fallire, Casorezzo ha confermato la fiducia nell’impresa, ritardando ulteriormente l’arrivo della rotonda di alcuni mesi.
Le parole del sindaco
Il sindaco Pierluca Oldani ha raccontato lo sviluppo di questa opera pubblica.
"L’introduzione di questo progetto va all’Amministrazione che c’era prima di me. Si tratta di un piano attuativo, sono delle opere a compensazione. La rotonda è la risposta ad un bisogno ben preciso. Come è noto, abbiamo un problema di traffico che si concentra soprattutto sul semaforo. Non esiste una viabilità alternativa e una rotonda permetterà a chi transita da via Marco Bertani verso Busto Garolfo di non fare il semaforo. È chiaro che non risolviamo tutti i problemi ma è un enorme passo avanti. I lavori sono tardati parecchio per diversi motivi. Prima di tutto Città Metropolitana ha impiegato circa tre anni per rilasciarci l’autorizzazione. In seguito a questo, Cap Holding aveva contestato il progetto perché la curvatura del tratto di fognatura che andava realizzato non garantiva lo scorrimento dell’acqua: lo si è dovuto riprogettare. Ma soprattutto l’impresa ha avuto molti problemi durante l’ultimo difficile anno. Prima la morte del titolare e di un figlio, poi il subentro dell’altro fratello che pur non facendo parte dell’impresa è rientrato dall’estero per riprenderne le redini. La crisi per loro è stata ancora più dura. Avevamo la possibilità di cambiare azienda, avremmo potuto ridiscutere le polizze. Ma abbiamo preferito dare ulteriore fiducia a questa impresa e permettere loro di rimettersi in sesto. Abbiamo atteso pur di confermare il loro lavoro perché altrimenti questo avrebbe potuto significare il loro conseguente fallimento. Mi è dispiaciuto per i residenti che si aspettavano la fine dei lavori ma era la cosa giusta da fare. Adesso godremo dei benefici tanto attesi".