Il caso della classe senza insegnante da settembre
Una classe della primaria di Gudo Visconti senza insegnante fissa da settembre: colpa di normative che consentono alla titolare di ottenere continui permessi ed impediscono l'arrivo di supplenti. Il caso al Ministero
Una classe della primaria di Gudo Visconti senza insegnante fissa da settembre: colpa di normative che consentono alla titolare di ottenere continui permessi ed impediscono l'arrivo di supplenti. Il caso al Ministero
Il caso della classe senza insegnante da settembre
Difficilmente ci sarà a breve una soluzione pienamente positiva per la paradossale vicenda che vede protagonista la classe terza della primaria di Gudo Visconti. Come raccontato settimana scorsa, l'insegnante titolare della cattedra di Matematica da settembre non si è mai presentata al lavoro, beneficiando sino ad oggi di una lunga serie di brevi permessi. Modalità che ha reso complicata la sua sostituzione, con chiamate con scarso preavviso e per soli pochi giorni. Tanto che già due supplenti si sono viste alla fine costrette a rinunciare accettando altre proposte che garantivano maggiore stabilità.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 14 gennaio c'è stato il confronto tra i genitori e la dirigente dell'istituto Rodari Carmela Pisani. Mamme e papà hanno appreso che c'è uno sviluppo potenzialmente positivo: l'assenza della titolare dovrebbe infatti essere ormai accertata sino a giugno e questo permetterebbe di cercare una supplente per l'intero semestre. E tuttavia giunti ormai a gennaio inoltrato potrebbe essere difficile attingere dalle graduatorie una maestra. Resta così verosimile che si vada avanti sino alla fine dell'anno con l'organizzazione interna elaborata dalla dirigenza: una insegnante di un'altra classe ha la disponibilità di dedicare alcune ore alla terza, le altre ore sarebbero presidiate a turno dalle altre insegnanti.
La reazione dei genitori
I genitori non hanno nascosto la loro amarezza, l'Amministrazione comunale è al loro fianco e lunedì il vicesindaco Thomas Colombo ha inviato una lettera al Ministero dell'Istruzione ed all'ufficio scolastico di Regione Lombardia.
Il nodo è infatti più a monte: la dirigenza del Rodari si trova di fatto con margini di manovra ridotti perchè l'insegnante titolare sta esercitando diritti che le sono riconosciuti dall'attuale ordinamento. Colombo, rivolgendosi al Ministero, parla di una «dinamica molto frustrante, per i bambini anzitutto, per i genitori e anche per gli amministratori locali». Il vicesindaco aggiunge: «Come possiamo accettare che una persona, seppur nella piena facoltà di diritto, tenga sotto scacco un’intera scuola, costringendo i “nostri” bambini a non avere un insegnante di ruolo, stabile, riferimento importante per il loro percorso di crescita scolastica, educativa e sociale? Non voglio entrare nel merito delle motivazioni che spingono questa insegnante a comportarsi in questo modo, ma voglio cercare di tutelare la nostra scuola e un diritto allo studio dei nostri bambini, che non è solo recarsi a scuola, ma è farlo nel miglior modo possibile».
La spiegazione del vice sindaco
Colombo descrive anche la particolarità della situazione di Gudo, Comune di 1.700 abitanti che ha faticato non poco nel 2015 a garantire la costituzione della classe prima della primaria, a causa del basso numero di bambini iscritti: «Quindi ci siamo impegnati, progettualmente ed economicamente a proporre una serie di progetti volti a cercare di essere attrattivi per chi vive nei paesi vicini, in modo da poter garantire la formazione della classe e non costringere le famiglie del paese a trovare soluzioni alternative per garantire la frequenza scolastica ai propri figli. Questi sforzi messi in atto nel 2015, hanno portato ad oggi ad avere una media per classe di oltre 22 bambini, molti provenienti come detto da paesi vicini». Un impegno che rischia di essere vanificato da situazioni come quella attuale.