COLPO DI SCENA

Il Tar della Lombardia sconfessa la Regione: gli studenti delle superiori possono tornare a scuola

Ma domani è già giovedì, quindi non accadrà nulla: troppo poco il tempo per organizzarsi. Per venerdì si vedrà.

Il Tar della Lombardia sconfessa la Regione: gli studenti delle superiori possono tornare a scuola
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Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso del comitato “A scuola!” contro l‘ordinanza della Giunta Fontana dell’8 gennaio 2021, che aveva disposto la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole superiori fino al 25 gennaio.

Gli studenti delle superiori possono tornare a scuola

In teoria, quindi, da domani gli studenti delle superiori nella nostra regione potrebbero tornare in classe… salvo poi restare a casa di nuovo qualora nel fine settimana una nuova ordinanza ministeriale facesse ripiombare la Lombardia nella “zona rossa”.

Ma domani è già giovedì, quindi non accadrà nulla: troppo poco il tempo per organizzarsi. Che gli studenti tornino a scuola venerdì, lo vedremo domani.

Il Tar della Lombardia sconfessa la Regione

Il Comitato aveva depositato l’11 gennaio il ricorso al Tar per la sospensione dell’ordinanza emessa dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana “reo” di aver esorbitato dalle proprie competenze violando l’art. 4 del decreto legge n. 1 del 5 gennaio 2021 (norma di rango primario), che prevedeva la progressiva ripresa dell’attività scolastica in presenza per gli alunni delle secondarie di secondo grado.

Nel ricorso accolto dal Tar, era anche scritto:

“L’ordinanza non è sufficientemente motivata: afferma per esempio di voler evitare assembramenti quando nelle zone arancioni, condizione in cui attualmente si trova la Lombardia, sono aperti i negozi e c’è libertà di circolazione, ovviamente anche per i ragazzi. L’ordinanza, inoltre, ignora il lavoro dei tavoli prefettizi che avevano elaborato un piano per lo scaglionamento degli orari della città e la ripresa della didattica in presenza e non considera altre possibilità esistenti in relazione alle scuole, come l’introduzione dei cosiddetti ‘tamponi rapidi’ (ritenuti idonei anche secondo la circolare del Ministero della Salute doc. 6) e l’incremento del contact tracing, misure che potrebbero essere non difficilmente implementate”.

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