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I ristoratori sfidano il Dpcm con #ioapro... Chi di voi aderirà?

La rivolta viaggia sui social con gli hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna.

I ristoratori sfidano il Dpcm con #ioapro... Chi di voi aderirà?
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I ristoratori sfidano il Dpcm : la rivolta dei ristoratori di tutta Italia viaggia sui social con gli hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna.

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I ristoratori sfidano il Dpcm con #ioapro

L'appuntamento è per venerdì 15 gennaio, vigilia dell'entrata in vigore del nuovo Dpcm che dovrebbe prevedere misure ancora più restrittive per bar e ristoranti.
Lo slogan che sta accompagnando l’iniziativa è: “Io apro per non chiudere più”. Chi anima la protesta definisce “illegittime” le restrizioni del Dpcm, motivo per il quale ci si sta appoggiando a dei legali di competenza che stanno seguendo questa iniziativa definita “gentile”.
I promotori invitano quindi i commercianti a tenere aperto a pranzo e cena il 15 gennaio, indipendentemente dalle decisioni che prenderà il Governo guidato da Giuseppe Conte. Ma attenzione: l'idea è che i clienti si siedano ai tavoli senza consumare. Sarà quindi l'occasione per scattarsi una foto e solidarizzare con una categoria allo stremo.

Disobbedienza “gentile”

Chi anima questa protesta l’ha definita di disobbedienza “gentile”, a partire dal fatto che ci si dichiara disponibili ad accogliere con civiltà le forze dell’ordine che si ritroveranno – inevitabilmente – ad emettere multe a coloro che rimarrano aperti nonostante le disposizioni governative. Si punta a una partecipazione numerosa da Nord a Sud da parte degli esercenti. Il tutto è partito qualche giorno fa da un post Facebook di un ristoratore cagliaritano, Maurizio Stara, proprietario del pub Red Fox.

“Non spengo più la mia insegna, io apro. La nostra è una protesta pacifica volta a dimostrare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di rispettare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19”.

Come è nata l'idea e da dove

L'idea è nata proprio dal proprietario del pub Red Fox di Cagliari, Maurizio Stara.
Partita in Sardegna, l'iniziativa ha presto coinvolto migliaia di ristoratori in tutta Italia.

La potenza del web unita al forte senso di frustrazione dei piccoli imprenditori hanno fatto il resto. E per tutti coloro che temono di essere chiusi? E’ stato diffuso un video in cui viene sostenuto che la multa, in quanto illegittima (secondo il parere di chi sta organizzando la protesta, questo punto è bene sottolinearlo) non deve spaventare. Si invita inoltre a rimanere aperti, nonostante scatti per legge la chiusura obbligatoria dell’attività per 24 ore.

Chi di voi aderirà?

In tanti quindi, da tutta Italia, hanno deciso di aderire a questa protesta pacifica di “disobbedienza” annunciata da una frangia nutrita di ristoratori italiani. E voi aderirete? O conoscete qualcuno che lo farà? Raccontatecelo tramite un messaggio via WhatsApp al numero 350-0398859 (Settegiorni Magenta Abbiategrasso) 350-1489716 (Settegiorni e Settegiorni Bollate Garbagnate)  350-1489715 (Settegiorni Legnano Altomilanese) o tramite mail a redazione@settegiorni.it

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