Market della droga nei boschi tra Cuggiono, Buscate, Bernate e Turbigo: sei arresti
Da Biella all'Altomilanese per rifornirsi. Sequestrato quasi un chilo di cocaina ed eroina.
Market della droga nei boschi, smantellata piazza di spaccio.
Market della droga, arrestati sei spacciatori
I poliziotti della Squadra mobile di Biella con l’ausilio delle Squadre mobili di Pavia e di Vercelli, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine diretta e coordinata dal procuratore capo di Biella Teresa Angela Camelio, hanno arrestato sei cittadini di origini marocchine responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti. Intensa l’attività investigativa che ha portato ai provvedimenti cautelari.
Da Biella all'Altomilanese per rifornirsi di eroina, cocaina e hashish
Tutto è iniziato nel mese di luglio 2020, quando la Squadram Questura di Biella è riuscita ad acquisire elementi indiziari nei confronti di E.M.A., soggetto attivo nell’organizzazione e nello spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del genere eroina, cocaina e hashish, realizzati prevalentemente nella provincia di Biella. Da subito gli accertamenti investigativi, su impulso della Procura della Repubblica di Biella, hanno permesso di accertare che l’approvvigionamento di sostanza stupefacente non fosse occasionale, ma avvenisse per il tramite di un sodalizio criminoso ben organizzato amministrato da cittadini di nazionalità maghrebina, parte dei quali destinatari dei provvedimenti di fermo di oggi.
Eroina, cocaina e hashish rappresentavano la sostanza privilegiata dai fermati, mentre le aree boschive situate, indicativamente, tra i comuni di Cuggiono, Buscate, Bernate Ticino e Turbigo costituivano i luoghi in cui si realizzava una sorta di mercato della droga, in cui si rifornivano prevalentemente gli acquirenti della provincia di Biella, del Piemonte più in generale e della Lombardia. I riscontri investigativi hanno individuato non soltanto l’area di mercato della cocaina ed eroina dove i consumatori si recavano dopo aver ricevuto la comunicazione dell’arrivo della sostanza stupefacente, al pari di una qualsiasi vendita, ma hanno permesso di identificare anche i membri della banda.
"Roba" e soldi nascosti sotto terra per sfuggire ai controlli
Le modalità di acquisto erano sempre le medesime. Prima veniva effettuato l’ordine al telefono da parte degli acquirenti, concordata l’ora in cui sarebbe avvenuta la cessione e successivamente venivano raggiunti i luoghi di spaccio, nella maggior parte dei casi con i mezzi pubblici, per poi tornare nei propri territori di provenienza e spacciare la sostanza acquistata, così come accertato a Biella e provincia. A mantenere i contatti telefonici con gli acquirenti erano gli stessi coordinatori del sodalizio che, una volta ricevuta, tramite telefonata, la richiesta esatta di ordinativo, si occupavano dell’approvvigionamento della sostanza stupefacente, comunicando quindi ai pusher quale e quanta sostanza preparare, l’ora scelta per la cessione e il nome dell’acquirente da incontrare.
I pusher operanti nei boschi, a loro volta, raggiungevano il luogo di spaccio con frequenza quotidiana principalmente in tarda mattinata. Effettuavano la bonifica onde evitare spiacevoli sorprese delle forze dell’ordine e si posizionavano nell’area boschiva potendo dare inizio all'attività di spaccio che vedeva quali protagonisti soprattutto gli acquirenti e gli spacciatori di Biella, oltre a quelli di altre zone del Piemonte e della Lombardia. Solo al termine dell’attività di spaccio, all’incirca tra le 20 e le 22, i pusher occultavano la sostanza stupefacente non venduta e i soldi guadagnati sotto terra, nel bosco, per evitare di essere sorpresi dalle forze di Polizia con la sostanza addosso, in occasione di eventuali controlli.
Sequestrato quasi un chilo di stupefacente tra cocaina ed eroina