Candida, che cos’è e come si manifesta l’infezione
Si tratta di un fungo che può generare le candidosi come le più comuni vaginiti o il mughetto

In tanti avranno sentito parlare o quanto meno accennare alla candida, ma che cos’è? Di che si tratta realmente? Va ricordato che è un fungo, la cui infezione può provocare la candidosi, chiamata anche candidiasi. Addirittura sono presenti al giorno d’oggi oltre 150 specie conosciute di candida. Niente male, ma di questo ampio numero soltanto 15 sono state isolate in pazienti quali agenti infettivi. La più comune è la candida albicans che, con la glabrata, la candida parapsilosis, la candida tropicalis e la candida krusei contraddistingue il 95% delle infezioni da candida.
I sintomi della candida
Serve la massima attenzione, per comprendere sin dal principio l’eventuale presenza della candidosi. I sintomi sono molteplici e differenti e naturalmente dipendono dalla zona del corpo sede dell’infezione. Tra questi troviamo per esempio la disfagia, ossia la difficoltà di passaggio dei cibi e delle bevande dalla bocca fino allo stomaco. Ma ecco anche lesioni cutanee e mucose, cecità, sintomi vaginali come prurito, bruciore e perdite, febbre, shock, oliguria (quando la produzione di urine diminuisce rispetto alla normalità), blocca renale e coagulazione intravascolare disseminata.
Dal “mughetto” alla candidosi cutanea
Come detto esistono diverse tipologie di candidosi. Quella orale è conosciuta anche come “mughetto” e interessa appunto il cavo orale di un individuo. Troviamo quindi l’epiglottide da candida, la quale può svilupparsi nelle persone immunodepresse, e l’esofagite da candida, solitamente correlata al trattamento delle neoplasie ematopoietiche o linfatiche. Ed ecco poi la vaginite da candida, ossia la forma più comune di candidosi delle mucose. Questa condizione può verificarsi a causa dell’uso di antibiotici, contraccettivi orali, dispositivi di contraccezione, alti livelli di estrogeni e stati immunocompromessi, andando ad interrompere l’equilibrio della flora vaginale. C’è poi un ampio capitolo riservato alla candidosi cutanea, di cui esistono diverse sindromi differenti.
Quando l’alimentazione è prevenzione
Ovviamente se si incappa nella candidosi va curata tramite medici specialisti. Ma una volta recuperate le migliori condizioni è bene mettersi al riparo per impedirne un eventuale ritorno. Ed è qui che scende in campo l’alimentazione, confrontandosi sempre con lo specialista di riferimento. È fondamentale evitare o consumare con moderazione i cibi ricchi di zuccheri raffinati. Significa attenzione a dolci, succhi di frutta e altre bevande industriali, così come a cibi lievitati, privilegiando frutta non zuccherina, verdura, cereali integrali, yogurt e fermenti lattici.