Truffa anziano che lo ospita e gli ruba 30mila euro
Determinante la chiamata della banca, dove l'anziano si era recato per prelevare 3.500 euro
Quando quell'anziano lo aveva visto fuori dal cimitero si era impietosito e aveva deciso di ospitarlo a casa sua. Non solo in cambio non ha ottenuto alcuna riconoscenza, ma il suo ospite gli ha anche rubato 30mila euro
La truffa all'anziano
La scoperta della Polizia di Stato di Milano è avvenuta venerdì mattina quando i poliziotti sono stati contattati da un impiegato di una banca di corso Sempione che, nell'ambito delle attività di prevenzione dei reati nei confronti dei soggetti vulnerabili, ha segnalato la presenza nel proprio sportello di un anziano che stava prelevando 3.500 euro dal proprio conto corrente. Operazione, questa, che nell'ultimo periodo si era ripetuta più volte, sempre alla presenza di un uomo molto più giovane che accompagnava il cliente. Le circostanze hanno quindi destato il sospetto dell'Istituto che è stato messo in contatto con la Squadra Mobile milanese.
Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti hanno identificato l'anziano cliente e l'accompagnatore, un 47enne pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio. Ben presto la Polizia ha ricostruito l'intero quadro. I due si erano conosciuti a marzo all'esterno di un cimitero milanese: il 47enne, senza fissa dimora e nulla facente, aveva chiesto un aiuto all'anziano che, impietositosi, aveva deciso di ospitarlo a casa sua offrendogli un posto letto e da mangiare. Il truffatore, che non ha più abbandonato la casa, approfittando del buon cuore e dell'umanità dell'anziano, ha cominciato a fare richieste di denaro adducendo sempre la scusa della necessità di uscire da una situazione lavorativa che gli avrebbe permesso di tornare a guadagnare e a vivere. I soldi, che l'uomo prometteva di restituire tutti, diceva che sarebbero serviti per risanare alcune aziende per le quali faceva il consulente: in realtà, gli oltre 30mila euro elargiti in 5 mesi servivano per pagare i debiti di gioco, vizio che non si è mai interrotto. Il pregiudicato, che ha ammesso le sue colpe, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria dai poliziotti della Squadra Mobile che gli hanno notificato, in via d'urgenza, un foglio di via obbligatorio da Milano.