Superstrada, i No Tang: “Sindaci, il mondo è cambiato: il cemento non porta sviluppo”
Il Comitato No Tangenziale replica ai sindaci di Vigevano, Magenta, Robecco, Abbiategrasso ed Ozzero che spingono per vedere realizzata l'opera
Il Comitato No Tangenziale replica ai sindaci di Vigevano, Magenta, Robecco, Abbiategrasso ed Ozzero che spingono per vedere realizzata l'opera.
Superstrada, i No Tang: “Sindaci, il mondo è cambiato: il cemento non porta sviluppo”
Superstrada, i sindaci favorevoli alla realizzazione dell'opera hanno tornato a spingere chiedendo un incontro a Roma per avere una risposta chiara in merito alle intenzioni sul Governo dopo che soprattutto da ambienti vicini ai Cinque Stelle è emersa la volontà di rimettere mano al progetto che era già giunto alla sua fase esecutiva ma che è stato bocciato dal Tar con l'accoglimento dei ricorsi presentati da chi è invece contrario all'intervento. E proprio in risposta ai sindaci di Vigevano Magenta, Robecco ed Abbiategrasso ed Ozzero interviene ora con una nota il Comitato No Tangenziale, allineato con i Comuni di Albairate e Cassinetta contro l'opera. Cinque i punti, eccoli:
1- Il nuovo ponte sul Ticino a Vigevano, finanziato dalla Provincia di Pavia e tuttora incompiuto nella sua fase finale (mancano sempre gli ultimi 22 metri) non è stato progettato in funzione della Superstrada ma bensì per il raddoppio della ferrovia Milano – Mortara (il ponte attualmente in esercizio è di proprietà delle Ferrovie) . Infatti la progettazione e i lavori di realizzazione sono precedenti al progetto ANAS di Superstrada. Non possiamo che augurarci che il nuovo ponte venga terminato poiché propedeutico al raddoppio della ferrovia e della ciclabile “Traccia Azzurra”.
2- Non è vero che non esistano alternative alla Superstrada per quanto riguarda il problema di attraversamento di Robecco. Sono state fatte nel corso degli anni proposte alternative inspiegabilmente ignorate dalle varie amministrazioni che si sono succedute. Il comune di Robecco non è mai stato disposto a approfondire soluzioni diverse dalla Superstrada.
3- La ciliegina sulla torta è poi stata la dichiarazione del delegato territoriale di Assolombarda, sempre disposto ad aprire nuove strade (e tenere aperte le fabbriche nella emergenza acuta del Covid-19) . Ci deve spiegare perché una strada non realizzata da Ozzero a Magenta (che non va a Milano) ci farebbe perdere 162 milioni di euro. Ci piacerebbe sapere quali fabbriche hanno chiuso a causa della mancata realizzazione di questa infrastruttura e quali, con nome e cognome, non hanno aperto per lo stesso motivo. Ma sarebbe anche carino sapere quali fabbriche hanno trasferito le loro lavorazioni all’estero lucrando sui costi inferiori di mano d’opera e lasciando a casa i lavoratori locali, senza prospettive di reinserimento nel tessuto lavorativo regionale. Queste fabbriche hanno trasferito le loro lavorazioni all’estero a causa della mancanza della Superstrada Ozzero / Magenta ? Cerchiamo di essere seri...
4- Una precisazione sulla sentenza del TAR di fine gennaio che ha annullato la delibera del CIPE. Non è vero che i ricorsi presentati al TAR Lombardia sono stati accolti per quello che viene definito semplicemente un “vizio di forma”. La mancata Valutazione di Impatto Ambientale è stata considerata motivo prioritario e quindi sufficiente per annullare la delibera del CIPE. La VIA non è un mero passaggio burocratico come si vuole far credere ma è fondamentale per decidere se un progetto è corretto e se non esiste una alternativa più efficace e meno impattante; è lo studio indispensabile per valutare quale impatto ha un’opera sul territorio e quali vantaggi ne trae in rapporto ai danni che potrebbe causare. E’ stato gravissimo che si sia cercato di eludere questo passaggio.
5- L’opera sarebbe stata inserita tra quelle prioritarie in vista delle Olimpiadi 2026. Prima o poi qualcuno potrebbe comunicare ai cittadini quale vantaggio porterebbe alle Olimpiadi invernali 2026 una Superstrada che porta da Ozzero a Magenta passando da Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta, Robecco? Chi, o meglio quante persone e da dove, usufruirebbero di questa eventuale infrastruttura per recarsi nei luoghi assegnati alle Olimpiadi invernali?
La nota del Comitato si conclude così: “Un recente rapporto dell'ISPRA conferma l’enorme consumo di suolo del Nord Italia e della Lombardia in particolare. L’inquinamento della pianura Padana, la pandemia Covid19 e i cambiamenti climatici che potrebbero mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra ci dovrebbero insegnare molte cose. Negli ultimi 20 anni il mondo è cambiato profondamente, viene universalmente riconosciuta la necessità di un cambio di paradigma. Il concetto di progresso è mutato. Lo sviluppo, anche strettamente economico, non è più legato al cemento. Oggi Il nuovo paradigma è “più ambiente = più sviluppo”. Non è così difficile da capire”. TORNA ALLA HOME PAGE