Il caldo sole di maggio ha benedetto la 113esima edizione della Fiera di San Majolo, tenutasi giovedì a Robecco sul Naviglio. Migliaia i visitatori che hanno raggiunto il borgo sulle rive del Naviglio Grande e che hanno garantito alla storica manifestazione che celebra il mondo agricolo un successo come non se ne vedevano ormai da molti anni.
In migliaia per la 113esima Fiera di San Majolo
Un'edizione ricca di importanti novità; in primis la scelta di condensare nella sola giornata del 1 maggio sia la fiera che le premiazioni per il San Majolo d'oro e per gli studenti robecchesi meritevoli. Presente al taglio del nastro in piazza 21 luglio l'Amministrazione comunale al completo, con il sindaco Fortunata Barni, che ha così introdotto l'inaugurazione dell'evento:
"Con grande emozione e sincero orgoglio oggi inauguriamo una nuova edizione della Fiera di San Majolo. Appuntamento ultracentenario che rappresenta per Robecco una delle più autentiche espressioni della nostra storia, della nostra cultura contadina e del legame profondo con il territorio. San Majolo è simbolo di protezione, operosità e umanità; in suo nome da generazioni la nostra comunità si ritrova non solo per celebrare la memoria, ma anche il presente e il futuro del mondo agricolo, delle attività produttive e della vita sociale del nostro paese. In un mondo in costante cambiamento, eventi come questi ci ricordano che la terra non è solo fonte di sostentamento, ma anche di comunità, di dignità e di futuro e Robecco è fiera di poter custodire questa dignità".
Il momento del taglio del nastro. Da sinistra il consigliere regionale Marco Bestetti, il consigliere comunale con delega all'Agricoltura Greta Barettoni e il sindaco Fortunata Barni
I visitatori in piazza del Mercato
Le istituzioni regionali erano rappresentate per l'occasione dal consigliere di Fratelli d'Italia Marco Bestetti, che ha voluto sottolineare l'importanze delle tradizioni agricole come asse portante dell'identità del territorio lombardo:
"Quando si parla della Regione Lombardia spesso la si associa a una ricchezza economica, che è anche vero perché siamo la locomotiva del Paese, però la vera ricchezza della regione è fatta da momenti come questi; cioè dai tanti comuni, anche piccoli, di momenti di unità e di comunità in cui ci si ritrova ogni anno e quindi le tradizioni e le radici profonde di un territorio sono il bene materiale più prezioso di cui possiamo godere. Il fatto che da 113 anni la comunità di Robecco si ritrovi è qualcosa di cui essere orgogliosi e ci tenevo ad esserci perché credo che la vera ricchezza siano proprio momenti come questi".
Lo stand del Comitato agricolo del Magentino
La mattinata è stata come da tradizione accompagnata dalle note della Fanfara dei Bersaglieri di Magenta, che hanno fatto suonare i loro ottoni lungo tutto il centro storico del paese, dal ponte degli scalini fino alla piazza del Mercato in via Verdi, dove erano radunati gli stand delle aziende agricole della zona assieme a mucche, cavalli e capre: vero e proprio petrolio di questo settore.
I bersaglieri della Fanfara Nino Garavaglia
Ospiti d'onore di questa edizione sono stati lo youtuber Degio, accompagnato dalla sua fida mula e da anni girovago tra le fiere agricole del nostro Paese. Così il content creator cuneese ha commentato la fiera:
"Quando ci sono gli animali le fiere cambiano da così a così, che sia una capra o cinquanta animali, se non ci sono gli animali è più un mercato".
Lo youtuber Degio assieme alla sua mula
In serata c'è stata poi l'incursione della compagnia teatrale de I Legnanesi, che hanno allietato l'appuntamento serale in tensostruttura con la consegna del San Majolo d'oro. La massima onorificenza robecchese è stata quest'anno assegnata all'agricoltore Ivan Boldini che, nel presente, rappresenta un anello di collegamento tra la tradizione del passato e il futuro.