Quello che dovete sapere di me. Una raccolta di lettere del progetto #Oltreiperimetri

Quello che dovete sapere di me. Una raccolta di lettere del progetto #Oltreiperimetri
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Il progetto #Oltreiperimetri, che dal 2015 lavora nel territorio del Rhodense, vuole aggiungere un tassello importante nella costruzione di quel "noi", che mai potrebbe esistere senza la definizione di ogni piccolo-grande "io". 

Con la raccolta di lettere il cui inizio è "Quello che dovete sapere di me" desideriamo dare rilievo a ogni singolo che va a formare l'intera comunità che tanto ci sta a cuore. E allora...iniziamo noi.

Quello che dovete sapere di noi è che cerchiamo sempre nuovi modi per entusiasmarci e per contagiare gli altri con il nostro entusiasmo. Dovete sapere che abbiamo cercato e trovato modi per far sì che la gente avesse piacere a raccontarsi e a esprimere la bellezza della quotidianità nei territori in cui il progetto di #Oltreiperimetri si è sviluppato. Un progetto che non sarebbe mai esistito se non fosse stato abitato dalle persone che ne hanno fatto e ne fanno parte ancora oggi, dopo cinque anni. 

Dovete sapere di noi che non siamo semplicemente le operatrici e gli operatori, le volontarie e i volontari, le cittadine e i cittadini attivi del progetto, ma che siamo le persone che abitano gli spazi e i tempi in cui tante altre e tanti altri come noi si ritrovano e si riconoscono. Già solo per il fatto che condividiamo la storia, i pregi e i difetti, i vantaggi e le difficoltà di uno stesso territorio, beh, questo ci fa sentire parte di un'unica grande comunità. 

Una comunità a cui abbiamo chiesto di descriversi e raccontarsi con una lettera, come se si stesse scrivendo per la prima volta al nuovo amico di penna che sta dall'altra parte del mondo, come si faceva quando eravamo bambini. 

Dovete sapere di noi che tornare bambini, infatti, ci piace sempre moltissimo e che come ogni brava bambina e ogni bravo bambino che si rispetti amiamo lanciare e affrontare sempre nuove sfide. Quello che abbiamo chiesto alla comunità del Rhodense, in effetti, è una sfida tutt'altro che semplice: descriversi è una delle cose più complicate che potessimo proporre. 

Per farlo, per completare la frase "Quello che dovete sapere di me...", è necessario domandarsi prima ciò che io desidero riscoprire (o scoprire per la prima volta) di me stesso e successivamente ciò che desidero passare agli altri e cosa invece preferisco custodire per me. Abbiamo lanciato un'azione complessa, ne siamo consapevoli, ma allo stesso tempo da accogliere con serenità e leggerezza, cogliendo la bellezza del voler lasciare pezzi di sé agli altri.

A proposito di pezzi, dovete sapere di noi che ci piace da sempre immaginarci come tanti pezzetti di un unico grande puzzle e anche queste lettere che stiamo ricevendo e che siamo certi continueranno ad arrivare, vanno a completare il disegno di una comunità viva che esiste e che aveva solo bisogno di una bella spolverata, per portare alla luce i tesori che questa nasconde, tesori fatti di persone, di anziani, di nonne e nonni, di bambini e bambine, di genitori, di lavoratori e lavoratrici, di luoghi, di esperienze, di storia, di strade, di negozi, di case, di palazzi, di quartieri, di feste. 

E allora, quello che dovete sapere di noi è che non vediamo l'ora di scoprirvi, come abbiamo scoperto Eva, che prima di scrivere si è dovuta fermare davanti allo specchio e prender tempo, o come Violetta, che ha voluto ripeterci a ogni riga il suo amore per la vita. Ci siete, ci siamo, diciamocelo.

Potete spedire le vostre lettere all’indirizzo mail webdoc.op@gmail.com: basta un nome (anche inventato), la città o il paese in cui vivete, la vostra lettera. Una lettera che comincia con: “Quello che dovete sapere di me”.

Le lettere ricevute entreranno nel nostro documentario online, pronto per la primavera del 2021!

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