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Dal carcere al palco del Castello Sforzesco

Ex detenuti della casa circondariale bollatese metteranno in scena lo spettacolo dal titolo «Noi che da oggi...»

Dal carcere al palco del Castello Sforzesco
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«Troppo spesso si tende a confondere la natura del carcere, ancora immaginato come punitivo e non come riabilitativo. Lo scopo dei nostri progetti è di abbattere, con la cultura e l'espressione artistica, questi muri pregiudicanti che allontanano la popolazione interna da quella esterna».

Usano queste parole Serena Andreani e Beatrice Masi della cooperativa sociale Le Crisalidi che si occupa di organizzare laboratori e iniziative nella casa di reclusione di Bollate.

Il teatro, un'esperienza che arricchisce tutti

Una di queste iniziative è Il teatro.

«Un’esperienza che arricchisce tutti indistintamente. Attraverso i percorsi laboratoriali e le attività che svolgiamo all'interno, il gruppo impara a mettersi in gioco, ad abbattere i propri limiti, a stimolare la creatività tramite la scrittura creativa, l'improvvisazione fisica e verbale», raccontano Serena e Beatrice.

In scena "Noi che da oggi..." liberamente ispirato a "Uno, Nessuno e Centomila" di Luigi Pirandello

Un laboratorio di successo quello del teatro che il 29 agosto (biglietti disponibili online) vedrà un gruppo di ex detenuti dalla casa circondariale bollatese, ex detenuti che hanno partecipato ai laboratori in carcere, salire sul palcoscenico del Castello Sforzesco di Milano per mettere in scena lo spettacolo dal titolo «Noi che da oggi..» liberamente ispirato a «Uno, Nessuno e Centomila» di Luigi Pirandello.

«Lo spettacolo indaga il concetto di identità – spiega Serena – E la continua e spesso divorante ossessione del ricercare una perfezione che, contro ogni speranza, non arriverà. Accetteremo mai di essere individui imperfetti? In una drammaturgia che parte dagli scritti degli attori stessi, si cercano risposte a quegli interrogativi che l’uomo costantemente si pone, nel tentativo di trovare risposte scomponendo e ricomponendo pezzi di un’esistenza che spesso sembra essere naufragata».

Scene, costumi, suoni e luci saranno a cura di Beatrice Masi.

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