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La rhodense Simona Marti alle Olimpiadi dedicate ai sordi

Simona Marti ha 34 anni, da sei vive a Rho e milita nella società ASD Sordapicena Sportiva

La rhodense Simona Marti alle Olimpiadi dedicate ai sordi
Rho
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Simona Marti, da sei anni a Rho, è stata convocata alle Olimpiadi Sordi con la nazionale italiana di calcio a 5 che si svolgeranno in Turchia.

La rhodense Simona Marti alle olimpiadi dedicate ai sordi

Simona Marti ha 34 anni, da sei vive a Rho e milita nella società ASD Sordapicena Sportiva. Non ci sente, comunica con la Lingua dei Segni (LIS), ed è appassionata di calcio a 5. E’ stata convocata alle Olimpiadi Sordi, più precisamente al DEAFLYMPICS, per il gioco a calcio a 5 (futsal), che si terra dal 2 al 12 marzo ad Erzurum in Turchia. Vuole far sapere a tutti che “la sordità non limita la partecipazione allo sport”.

Winter Deaflympics, i Giochi olimpici per le persone sorde, sono alla ventesima edizione e coinvolgono atleti di 34 Paesi, che si sfideranno nelle diverse discipline: dallo sci alpino allo snowboard, dallo sci di fondo al curling, poi anche futsal, hockey su ghiaccio e scacchi. Nella squadra italiana ci sono ragazze sorde che utilizzano protesi o impianti cocleari e altre che comunicano attraverso la lingua dei segni.

Le parole di Simona Marti

“Sono felice – dice Simona Marti – perché è la prima volta che il calcio a 5 viene coinvolto alle Olimpiadi e io sarò presente. Il momento più emozionante della mia carriera risale al 2007, quando sono stata convocata in Maglia Azzurra per andare ai Campionati Mondiali in Bulgaria, avevo 18 anni ed è stata una bellissima esperienza conoscere squadre straniere e sentire il tifo che ci circondava. Ero giovanissima ma il gruppo mi ha aiutato a togliermi dalla testa la paura di sbagliare. Sono cresciuta e ho capito che in campo non si deve mai mollare, mi sono allenata con la squadra udenti, continuando a crescere tecnicamente e psicologicamente. Ai Mondiali in Thailandia, specialmente nella gara con il Giappone, ero emozionatissima: eravamo ai quarti di finali e abbiamo vinto ai rigori dopo partita e supplementari combattuti con grande grinta, lealtà e voglia di vincere. Le giapponesi ci hanno fatto i complimenti, una delle poche squadre che sa accettare la sconfitta con dignità”.

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