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I due senaghesi che hanno disputato i mondiali di baseball negli Usa

Sono Alessandro Laise e Matteo Marelli, di 17 e 16 anni, residenti in città.

I due senaghesi che hanno disputato i mondiali di baseball negli Usa
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I due senaghesi che hanno disputato i mondiali di baseball negli Usa. Sono Alessandro Laise e Matteo Marelli, di 17 e 16 anni, residenti in città.

Campioni di baseball

Studiano e si allenano. Alessandro, per tutti "Ale", interbase, e Matteo, detto "Teo", lanciatore, hanno solo 17 e 16 anni ma hanno le idee chiarissime su quello che è il loro presente. Il futuro è sempre difficile da prevedere ma una cosa è certa: sarà nel diamante di via Per Cesate.

Hanno disputato i mondiali under 18

Due talenti che si sono conosciuti nel campo del Senago Baseball e che sono cresciuti, fianco a fianco, sempre con guantone e pallina in mano. Insieme, poi, hanno avuto l’occasione di indossare la maglia azzurra e rappresentare l’Italia ai mondiali under 18 che si sono disputati nelle scorse settimane negli Stati Uniti. Alessandro e Matteo sono tra i venti giocatori migliori della Penisola: "Dopo un premoniale di dieci giorni in Canada siamo partiti per la Florida, più in particolare a Sarasota e a Bradenton - dicono - L’Italia è arrivata decima su tredici nazioni. Non è andata al meglio, ma ce la siamo giocata fino in fondo". Gli azzurri, infatti, hanno incontrato squadre tra le più forti del mondo, come la Cina Taipei o il Giappone. "Abbiamo provato adrenalina pura, staff di altissimo livello ed è stata un’esperienza utile per imparare a gestire la tensione".

Il presidente Basilico

La soddisfazione della società e del presidente Stefano Basilico è incontenibile: "Siamo fieri del successo dei nostri ragazzi, che è anche il nostro, che è stato costruito con buoni allenatori, grandi capacità personali ma anche con sacrificio. Anche se tutto diventa meno pesante quando fai quello che ami. Auguro a loro e a tutti i nostri ragazzi di arrivare il più lontano possibile in questo sport meraviglioso".
Chissà che forse, dopo l’impresa titanica di questi due giovanissimi, più ragazzi si avvicinino a questo mondo: "É uno sport che si sta sviluppando che per troppo tempo è stato sottovalutato...", concludono i giocatori.

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