Arese ha aperto le porte al Baskin
Le due formazioni hanno miscelato abilità, tenacia e complicità. I ragazzi si sono messi in gioco con grande intraprendenza e sensibilità

Sabato 17 maggio 2025, la palestra della Scuola Media “S. Pellico” di Arese si è tinta di emozioni nuove e coinvolgenti grazie a un pomeriggio speciale dedicato al Baskin: la variante inclusiva del basket che unisce – senza barriere – atleti con e senza disabilità. Con quattro canestri, cinque ruoli distinti e sei giocatori per squadra, si è data ufficialmente il via alla partita dimostrativa. L’iniziativa è stata promossa in sinergia fra l’Istituto Comprensivo Europa Unita, il GSO Don Bosco Arese e la squadra Baskin Junior del Basket Corsico.
Dall’evento scolastico all’energia di un pomeriggio sportivo
Il pomeriggio sportivo si è innestato sull’evento più ampio intitolato “Exhibition Day”, organizzato al mattino da tutte le classi Prime e Seconde della Scuola Media Leonardo da Vinci e dedicato al tema dell’inclusione. L’evento pomeridiano, pur su scala più raccolta, ha sprigionato un’energia straordinaria, regalando a tutti belle emozioni. Dalle 14:00 alle 16:00, dieci alunni – di cui otto talentuosi giocatori tesserati al GSO Don Bosco Arese sotto la guida del coach Simone Offredi – hanno sfidato la propria timidezza per scendere in campo insieme a 14 atleti (otto dei quali con disabilità) provenienti dalla squadra Baskin Junior del Corsico Basket accompagnata dal coach Pier Petrosino e dalla dirigente Monica Sala.










Due squadre alle prese in una partita molto combattuta
Le due squadre di Baskin, create al momento mischiando entrambi i gruppi, si sono confrontate in una bella partita dimostrativa, molto equilibrata fino allo scadere del tempo: il tabellone segnava ancora 48 a 48 a meno di 2 minuti dal fischio conclusivo, prima che prevalse la squadra rossa negli ultimi secondi con un punteggio finale a proprio vantaggio di 54 a 50. Senza che mancasse il giusto agonismo sportivo, la convivialità è stata sicuramente una caratteristica emblematica dell’evento, tant’è che le due squadre hanno anche disputato un quinto tempo sul campo, accogliendo la sfida dell’allenatore del Baskin Corsico nell’esplorare qualche nuova situazione di gioco specifica del Baskin.
L’intensità dello spettacolo sportivo unita alla forza generativa dell’inclusione
Le due formazioni hanno miscelato abilità, tenacia e complicità. I ragazzi si sono messi in gioco con grande intraprendenza e sensibilità, cercando costantemente l’equilibrio tra il desiderio di mettere in mostra le proprie competenze tecniche individuali (sfidando la bravura degli avversari) e la propria attenzione alla diversità dei propri compagni di squadra le cui capacità erano sicuramente molto diverse da quelle abitualmente presenti nelle loro partite di pallacanestro.
Il pubblico, da canto suo, ha applaudito ogni canestro, riconoscendo il valore sportivo di ciascun partecipante e la forza di un modello che supera le differenze. La calorosa e nutrita presenza dei genitori del Basket Corsico ha dimostrato la capacità del Baskin di fare comunità: per loro, dopo un inizio timoroso, la scoperta di questa nuova disciplina due anni fa nel loro territorio ha rappresentato una grande ed inaspettata occasione di condivisione e confronto, facendoli diventare un gruppo partecipe e coeso.
Uno sguardo al futuro
La giornata di sabato non è stata solo un evento dimostrativo, ma il primo appuntamento di un cammino che punta a radicare il Baskin ad Arese. Grazie all’entusiasmo dei ragazzi, all’impegno della scuola e alla passione della società sportiva coinvolta, si aprono prospettive concrete per nuove opportunità di sport inclusivo. L’appello agli attori del territorio – istituzioni, famiglie, associazioni – è di continuare a sostenere questa sfida: perché ogni canestro realizzato su quel parquet è un passo verso una comunità più inclusiva e fiduciosa nel valore dello sport progettato per tutti.
Chissà… questa giornata potrebbe segnare un passo decisivo verso l’istituzione stabile del Baskin ad Arese in futuro, inserendo la città tra i 200 primi Comuni italiani ad aver abbracciato questo nuovo sport inclusivo. Un sogno condiviso tra il dirigente del settore Basket del GSO Don Bosco Arese Angelo Pavesi e l’insegnante Alexy Valet all’origine dell’iniziativa.