Margherita Cucchetti al Parlamento europeo con il Comitato 3 ottobre
La studentessa, che frequenta il Linguistico al Liceo di Arconate, ha partecipato agli incontri dedicati all’inclusione scolastica e sociale dei minori stranieri non accompagnati.

Margherita Cucchetti, studentessa di Inveruno che frequenta l’indirizzo linguistico del Liceo di Arconate, ha partecipato all’iniziativa "Semi di Lampedusa" a Bruxelles.
Margherita Cucchetti da Inveruno al Parlamento europeo
Un'occasione, promossa dal Comitato 3 ottobre, per riflettere su temi come migrazione e solidarietà. Così la giovane inverunese racconta la propria esperienza.
"Il momento che mi ha colpito di più è stato l’ingresso all’interno del Parlamento europeo e in particolare nella grande sala dove si teneva il nostro incontro. Lì ho realizzato dove ci trovavamo: un luogo dove si decide il futuro dell’Europa. Sentirsi parte di qualcosa di così grande, confrontarsi con altri ragazzi da tutta Italia e da altri Paesi europei, ascoltare testimonianze dirette su un tema importante come l’immigrazione e i diritti dei migranti, è stato emozionante e arricchente. E’ stato un modo per rappresentare la mia generazione e la mia scuola, il Liceo di Arconate e d’Europa, che ringrazio per l’opportunità".
"Il confronto e l'ascolto sono fondamentali per l'accoglienza"
Quale insegnamento porti a casa dall'evento cui hai partecipato?
"Mi sono subito resa conto di come il confronto e l'ascolto siano fondamentali per l'accoglienza, questo ci permette di vedere il mondo con un’altra prospettiva. Inoltre ho preso coscienza di quanto sia importante e possibile costruire insieme qualcosa di utile per il nostro futuro come cittadini europei perché, anche se veniamo da luoghi diversi, possiamo e dobbiamo avere obiettivi comuni per realizzare qualcosa di bello insieme".
"Le differenze non fanno paura, anzi, arricchiscono"
Come contrastare, secondo voi ragazzi, discriminazioni e razzismo, in maniera concreta a favore di una cultura dell'accoglienza?
"Tutto parte dalle piccole cose. Quando hai l’occasione di conoscere persone diverse da te, come ci è successo per esempio in questi giorni, capisci che le differenze non fanno paura, anzi, arricchiscono. E questo si può portare nella vita di tutti i giorni: a scuola, con gli amici, in famiglia. Basta anche solo non restare indifferenti e cercare di ascoltare e capire l’altro. Se iniziamo noi ragazzi a diffondere una cultura dell’accoglienza, che è stata alla base della storia italiana ed europea, piano piano qualcosa può cambiare davvero".