SCUOLA

Il Majorana in finale a Mad for Science

Gli alunni del liceo rhodense sono gli unici della Lombardia a essersi classificati per la fase finale

Il Majorana in finale a Mad for Science
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I ragazzi del liceo Ettore Majorana di Rho tra gli otto finalisti del concorso nazionale «Mad for Science 2023» che premia la passione per le scienze della vita, il lavoro di squadra e il talento, ed è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione come iniziativa di valorizzazione delle eccellenze delle Scuole Secondarie di Secondo Grado.

La fase finale si svolgerà mercoledì 24 maggio a Torino

Concorso la cui fase finale si svolgerà il prossimo 24 maggio a Torino. Promosso dalla Fondazione DiaSorin, la sfida finale del concorso vedrà le scuole finaliste confrontarsi sul tema «Le biotecnologie verdi, blu e grigie per la salute delle persone e dell’ambiente».

Il liceo scientifico rhodense, indirizzo scienze applicate, parteciperà con il progetto «Gurfa: il valore dell’acqua. La fitodepurazione mirata contro l’inquinamento da specifiche molecole organiche».

Il progetto arrivato alla fase finale realizzato da 5 ragazzi del liceo di via Ratti

Il Majorana è l’unico liceo lombardo in gara e il progetto arrivato in finale è stato realizzato dal team di 5 ragazzi delle classi 3H, 4B e 5F, coordinati dalla docente Rosanna Gnisci. Mad for Science appassiona e avvicina tanti giovani al mondo della ricerca, con uno sguardo al futuro.

Un’occasione unica per mettersi alla prova e lavorare in team, migliorando le proprie competenze in laboratorio e approfondendo temi scientifici attuali e si è articolato in diverse fasi, che hanno permesso agli studenti attraverso la metodologia della ricerca delle indagini sul territorio, delle attività sperimentali eseguite nel laboratorio della scuola e in quelli di Cap Holding e Bioc-Chem, di essere ricercatori attivi e riflettere sull’impatto delle biotecnologie sulla salute e sull’ambiente.

"L'idea del progetto nasce dalla consapevolezza che ci troviamo di fronte a una crisi idrica"

«L’idea del nostro progetto nasce dalla consapevolezza che ci troviamo di fronte a una crescente crisi idrica - spiegano gli studenti - L’osservazione e analisi dei corsi d’acqua del rhodense ci ha spinto a cercare soluzioni per contribuire alla riduzione degli inquinanti, presenti nelle acque reflue».

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