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Gli studenti del Liceo Artistico Russell-Fontana dicono «no» alla violenza di genere

L'opera collettiva si intitola «Scarpe rotte rosse d'Arte. Piccola quotidiana violenza»

Gli studenti del Liceo Artistico Russell-Fontana dicono «no» alla violenza di genere
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Gli studenti del Liceo Artistico Russell-Fontana di Arese dicono «no» alla violenza di genere con delle opere artistiche.

Gli studenti del Liceo Artistico Russell-Fontana dicono «no» alla violenza di genere

Ventuno studenti del Liceo Artistico Lucio Fontana hanno detto «no» alla quotidiana violenza di genere.
Per dire stop al femminicidio gli allievi della classe 2B, guidati dal professor Domenico Bulfaro di Discipline Plastiche, hanno realizzato un'installazione di 21 paia «scarpe rosse artistiche» appartenenti alle quindici femmine e ai sei maschi che compongono la classe.
Venerdì scorso, al patio del Liceo Artistico, è stata inaugurata la mostra dalla dirigente scolastica, Giuseppina Pelella alla presenza del sindaco Michela Palestra, della vicepreside Pina Bonfiglio, della classe 2B, e dei docenti Bulfaro e Nadia Brivio.
«Abbiamo iniziato il 24 novembre 2020 e concludiamo il 4 giugno 2021 una campagna di sensibilizzazione durata quasi sette mesi in cui abbiamo organizzato incontri, interviste, tavole rotonde, reading, panchine rotte e scarpe rotte che diventano opere d'arte - ha detto Pelella - Nonostante l'anno scolastico non sia stato mai così complesso e difficile, abbiamo voluto schierarci in modo energico e continuo non solo per dire «no» al femminicidio e ricordare quanto sia fondamentale non abbassare mai la guardia su questa piaga sociale».
L'opera collettiva si intitola «Scarpe rotte rosse d'Arte. Piccola quotidiana violenza» e racconta storie di violenza vere, personali, subite in prima persona o viste con gli occhi dei neo artisti. «Sara racconta la storia di un padre che, in buona fede, mentre ripara la finestra chiede solo al figlio di passargli gli arnesi, quando anche la figlia è lì pronta ad aiutarlo; Greta e Alyson raccontano di quante volte nell'ora di motoria si siano sentite sminuite e trattate in modo discriminatorio, Niccolò racconta che da bambini giocavano alla "mano morta", Gaia di quando ci si trova a doversi giustificare perché non si sa cucinare nonostante si sia una femmina, moltissime le allieve quindicenni che spesso sono state sottoposte a fenomeni più meno aggressivi di catcalling o molestie sessuali - ha spiegato il docente Bulfaro - Se vogliamo veramente estirpare la violenza di genere occorre sensibilizzare i giovani e la società tutta non solo il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, né solo l'8 marzo, giornata internazionale delle donne. Di base avviene una "piccola quotidiana violenza" contro le donne, che non si guadagna le prime pagine di cronaca perché non eclatante ma che va altrettanto denunciata 365 giorni all'anno, dato che si reitera ogni giorno, purtroppo feste e giornate delle donne comprese».
L'installazione è stata corredata da una mostra in cui è possibile leggere tutte le storie abbinate alle rispettive scarpe rosse artistiche che incarnano le vicende narrate.

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