Scuola

Da Vittuone alle Nazioni Unite, i diplomatici di domani arrivano dall'Alessandrini

«Quando si sono calati nel ruolo hanno tirato fuori capacità che non pensavano di avere» racconta la professoressa Anselmo

Da Vittuone alle Nazioni Unite, i diplomatici di domani arrivano dall'Alessandrini
Pubblicato:

Un buon diplomatico si contraddistingue per la capacità di mettersi nei panni del proprio interlocutore, di capirne le motivazioni per risolvere un conflitto. Capacità questa, a dire il vero, utilissima anche nella vita quotidiana e lavorativa, soprattutto se unita alla conoscenza di una lingua franca in grado di comunicare con il maggior numero di persone possibili come l'inglese.

Da Vittuone alle Nazioni Unite: ecco i diplomatici di domani

Ed è proprio in queste due discipline, diplomazia e lingua inglese, che hanno potuto cimentarsi tredici studenti del liceo scientifico Alessandrini di Vittuone. I ragazzi sono volati nella Grande Mela per partecipare al New York Young United Nations L’Ambasciatore del Futuro, che consiste in una simulazione di sedute e lavori diplomatici dell’Onu.
La conferenza, che si è svolta tra il 30 gennaio e il 7 febbraio, è stata un successo, come spiega la professoressa Michela Anselmo, promotrice dell'iniziativa e chaperon:

«Malgrado il viaggio fosse a carico delle famiglie hanno partecipato tredici studenti di terza e quarta. Penso sia un buon numero» .

La docente ha viaggiato con i ragazzi soprattutto per aiutarli a destreggiarsi nella grande città, nonostante il supporto logistico di Wsc Italia:

«L'associazione ha pensato agli aspetti organizzativi più importanti, ma chiaramente rimaneva anche del tempo libero in cui i ragazzi hanno visitato i luoghi iconici della città: la Statua della Libertà, Ellis Island e Central Park. Quest'esperienza comunque è frutto di una preparazione iniziata a novembre, con un corso in inglese che i ragazzi hanno seguito via webcam con personale dell'associazione, che prevedeva esercizi sia teorici che pratici». 

«Hanno tirato fuori capacità che pensavano di avere»

L'esperienza comunque è stata ben lontana dall'essere una semplice gita:

«La cerimonia di apertura della conferenza è stata molto emozionante, erano presenti anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e tutti gli studenti si sono seduti nel posto della nazione a loro assegnata. Nei giorni successivi i ragazzi hanno indossato i loro abiti migliori e si sono messi al lavoro vero e proprio. Sono state organizzate delle conferenze nelle lobby di alcuni hotel, strutturate intorno ad un problema assegnato da un chairman. Un vero processo di negoziazione che coinvolgeva vari paesi!».

Naturalmente, in questo contesto di melting pot, si è resa necessaria una fluida conoscenza dell'inglese:

«Sicuramente questa è stata un'ottima palestra per molte competenze, non ultimo l'uso dell'inglese. All'inizio erano un po' titubanti, un po' incerti sulla pronuncia e timorosi di non farsi capire. Quando però si sono lasciati prendere dalla discussione, e si sono calati nel ruolo di diplomatici, hanno tirato fuori capacità che alcuni non pensavano neppure di avere». Il bilancio finale è quindi molto positivo, ed è probabile che l'iniziativa replicherà il prossimo anno.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali