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Habilita I Cedri teatro di un intervento unico

Prima operazione a livello europeo di impianto di protesi monocompartimentale femoro rotulea PFJ dell’azienda Medacta. A compierlo sono stati il Dr. Andrea Vicario e la sua équipe: «È stato un successo, la paziente ha recuperato la completa articolarità del ginocchio»

Habilita I Cedri teatro di un intervento unico
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Poche settimane fa Habilita I Cedri, il presidio piemontese di Fara Novarese (NO) specializzato nella chirurgia protesica in ambito ortopedico, è stato teatro del primo intervento a livello europeo di impianto di protesi monocompartimentale femoro rotulea PFJ dell’azienda svizzera Medacta. A compiere l’intervento il Dr. Andrea Vicario, medico ortopedico in Habilita, e la sua équipe.

Il Dottor Andrea Vicario

«In precedenza, la stessa protesi era stata impiantata soltanto tre volte negli Stati Uniti, mentre noi, in Habilita I Cedri, siamo stati i primi in assoluto in Europa. L’intervento è stato un vero successo, ho già effettuato il primo follow up a distanza di un mese dall'intervento, la paziente ha recuperato la completa articolarità del ginocchio e il dolore è scomparso del tutto».

Tra le protesi di ginocchio, quella monocompartimentale femoro-rotulea è la meno impiantata per diversi motivi: in primo luogo perché la patologia artrosica isolata della femoro-rotulea è poco frequente e, in secondo luogo, perché non tutte le ditte hanno a disposizione questa tipologia di protesi. In particolare, la protesi PFJ è l’ultima nata tra le protesi di ginocchio di Medacta e quindi c’era molta aspettativa sia per valutare il nuovo strumentario dedicato e il design studiato dagli ingegneri di Medacta.

«In passato avevo già eseguito questo tipo di intervento con una protesi “custom made”, vale a dire che veniva realizzata una protesi ad hoc per quello specifico paziente previo uno studio TAC del ginocchio. Ora, invece, è stato ideato uno strumentario che permette di adattare l'impianto ai diversi pazienti con numerose taglie disponibili. L’aspetto innovativo, quindi, non risiede tanto nell’intervento chirurgico, quanto nella tipologia di protesi impiantata. In precedenza, quando si presentava un problema femoro-rotuleo, quindi relativo a una piccola porzione di ginocchio, era necessario intervenire con l’impianto di una protesi totale. Adesso, invece, seguendo sempre di più la via della mininvasività, l’obiettivo è quello di andare a curare esclusivamente il comparto interessato, riducendo al minimo l’impatto dell’intervento chirurgico».

La casa di cura Habilita I Cedri di Fara Novarese (NO) non è nuova a interventi di questo tipo, vale a dire con l’impianto di protesi innovative in ambito ortopedico.  Tre mesi fa, infatti, il Dr. Nicola Ivaldo, chirurgo ortopedico di Habilita e responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia di spalla e gomito di Habilita Villa Igea aveva presieduto, in qualità di responsabile scientifico, una due giorni di lavori a cui avevano preso parte specialisti provenienti da diversi paesi d’Europa e non solo: dalla Germania alla Spagna, da Israele al Kenya. In quell’occasione era stata presentata “Embrace”, vale a dire una protesi specifica per la chirurgia della spalla realizzata da Link, società produttrice di “metal implants”, endoprotesi per articolazioni utilizzate in chirurgia ortopedica. Si tratta di una protesi che sintetizza in un unico elemento tutti gli aspetti positivi presenti oggi in diverse protesi disponibili sul mercato, un elemento efficace per tutte le differenti patologie di spalla, dai casi più semplici a quelli più complessi. L’evento è stato un vero successo e gli ospiti si sono dimostrati tutti particolarmente interessati. È stata fornita infatti la possibilità ai chirurghi di assistere in diretta a tre interventi in sala operatoria.

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