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Donne e motori: in Authos un’unione vincente

Le quote rosa uno dei nostri principali punti di forza

Donne e motori: in Authos un’unione vincente
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Donne e motori: un’unione vincente. Almeno in Authos. Dove le quote rose sono uno dei nostri punti di forza e una risposta a chi le vorrebbe inadatte al settore automotive.

Anche contro questi pregiudizi il 25 novembre si è celebrata la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne". Perché i soprusi subìti dal genere femminile investono anche la sfera psicologica, entrando nel merito dei loro interessi e delle loro scelte lavorative. Come un impiego nel mondo delle quattro ruote che, secondo una mentalità ancestrale ancora serpeggiante sebbene meno diffusa che in passato, non sarebbero in grado di sostenere perché prive delle necessarie capacità.

Donne in Authos: una marcia in più

Questi stereotipi sono però estranei alla realtà di Authos. Tutt’altro. Fin dal suo arrivo nelle vesti di presidente e CEO, Francesco Di Ciommo ha puntato molto sulle donne. Una scelta nel segno dell’inclusione e del riconoscimento del merito che abbatte ogni pregiudiziale discriminatoria e che si è rivelata una delle basi per il rilancio dell’azienda. Ogni reparto può contare su professioniste efficienti e qualificate, in grado di assicurare una marcia in più.

Come Valentina Anile, impiegata al BDC da quattro anni, ogni giorno si ritrova a interagire con realtà umane di ogni tipo. E ha dovuto vincere qualche resistenza. «Ogni tanto c’è stato un muro, qualcuno che al salone o al telefono mi diceva: ‘Ma posso parlare con un commerciale?’ perché era diffidente. Però, per quanto riguarda l’ambiente interno ad Authos, non posso che parlarne bene».

Carmen Rinaldi, responsabile delle risorse umane dal 2021, proprio nei motori e in Authos ha trovato il luogo ideale per esprimere una delle sue peculiarità: la socievolezza. «Nelle precedenti esperienze avevo altre mansioni, qui sono a contatto con le persone e mi sono trovata benissimo, tanto da non aver mai incontrato alcun pregiudizio dovuto al fatto che sono donna. E poi dal contatto quotidiano con le macchine, oltre a guardarle con più attenzione rispetto al passato, ho pure imparato a fare qualche piccolo intervento di manutenzione».

Donne in Authos: se il motore è passione

Amore per i motori fin dalla tenera età per Giada Macchi, la più giovane meccanica d’Italia. Una scintilla scoccata dalle due ruote – «Guardavo le gare di Valentino Rossi con mio papà» – e proseguita con gli studi presso l’Istituto Professionale “Birago”, la scuola scelta da Di Ciommo per il progetto di inserimento professionale dei giovani più meritevoli. «In Authos mi sto trovando bene» dice «perché mi hanno fatto lavorare fin da subito, permettendomi di esprimere le mie capacità». Un’esperienza di tutt’altro tenore rispetto ad altre delle precedenti. «Non mi facevano fare niente e lo giustificavano con scuse improbabili, tipo la mancanza di un’attrezzatura adeguata invece visibile, quando invece dipendeva dal fatto che sono una donna».

Anche Maria Grazia Chiriatti, new-entry nella gestione delle lavorazioni dell’officina, smentisce il luogo comune dei motori passione unicamente maschile. «L’ho ereditata da mio padre, che aveva un’officina meccanica nella quale sono nata e cresciuta al punto che le mie estati spesso erano con lui a fare le schede ai clienti o responsabile di revisione del centro collaudi». Un’esperienza importante per combattere i pregiudizi. «Alcune persone arrivavano, vedevano una donna e chiedevano di parlare col tecnico perché pensavano non fossi all’altezza. Siccome quel lavoro mi piaceva, non mi sono scoraggiata, ho imparato a farmi rispettare e col tempo si sono visti i risultati. Perché oggi dai clienti vedo fiducia nei miei confronti».

Donne in Authos: inclusione e qualità

E le persone sono il pane quotidiano anche di Danila Allegrini, una delle nostre addette alle vendite. L’esperienza in Authos le ha cambiato la prospettiva dell’auto – «Per i miei studi, prima la vedevo come un bene artistico. Ora invece mi rendo conto sia una vera e propria realtà per vivere meglio» – e le ha consentito di avere soddisfazioni mai immaginate. «Mi avevano detto di fare attenzione al settore dei veicoli commerciali, permeato da una mentalità un po’ maschilista, invece ho avuto esperienze soltanto positive».

Maria Grazia, Giada, Carmen, Valentina e Danila. Cinque storie di cinque donne per un’azienda sinonimo di inclusione ed eccellente qualità di servizi. Tanto da trasformare il pregiudizio di ieri in uno slogan per l’oggi: donne al volante, crescita costante.

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