Zelo, materna e centro culturale: il progetto di Cipullo, nuove reazioni
Centro culturale al posto della materna a Zelo Surrigone, Cipullo: “I cambiamenti non spaventino”. Centonze: “Non è la strada giusta”. Filleti: “Dubbi sul plesso di Vermezzo”
Centro culturale al posto della materna a Zelo Surrigone, Cipullo: “I cambiamenti non spaventino”. Centonze: “Non è la strada giusta”. Filleti: “Dubbi sul plesso di Vermezzo”
Zelo, materna e centro culturale: il progetto di Cipullo, nuove reazioni
Continua a tenere banco la decisione dell'Amministrazione di Vermezzo con Zelo di trasformare l'attuale edificio in località Zelo Surrigone che ospita la scuola dell'infanzia in un nuovo centro culturale polifunzionale, progetto da attuare nel 2022 con trasferimento degli alunni nella scuola di Vermezzo. La prima a esprimere perplessità è stata l'ex sindaco di Zelo Paola Belcuore, cui ha risposto il sindaco Andrea Cipullo (LINK QUI). Quindi, il confronto tra lo stesso Cipullo e la presidente del Comitato Genitori Stefania Centonze, a sua volta contraria al progetto (LINK QUI). Ora, le ulteriori argomentazioni da parte di entrambi, con una nuova voce che si aggiunge al dibattito, quella del consigliere di minoranza Daniela Filleti.
Cipullo: “Guardiamo al futuro come un unico paese”
Avvia il nuovo round Cipullo. Che spiega: “Nessuno ha mai considerato Zelo una succursale: io ho sempre creduto nella fusione, un obiettivo importante che sono felice di aver portato avanti con l’appoggio di tanti cittadini. Creare un comune unico significa unire i servizi per migliorarli e potenziarli. L’area della Materna di Zelo diventerà il nucleo culturale del nostro nuovo comune aperto e frequentato quotidianamente: scuola di musica, biblioteca, eventi, mostre, recite, spettacoli e manifestazioni verranno ospitate nel centro polifunzionale. Creare spirito comunitario significa anche essere in grado di creare dei luoghi di aggregazione per la comunità”.
Prosegue il sindaco: “Chi è preoccupato per il sovraffollamento e per le dimensioni dell’attuale materna di Vermezzo, non ne ha alcun motivo: il trasferimento delle attuali classi non sarà fatto fino a quando la struttura esistente non sarà in grado di ospitare più bambini e più insegnanti. Questo significa che verranno fatte delle aule in più, verranno ampliati gli spazi comuni e la mensa ed anche lo spazio esterno del giardino verrà utilizzato la parte di oltre 1500 mq che oggi non è usata. Chi parla di turni in mensa, avrebbe potuto chiedere prima di lasciarsi andare a informazioni infondate”.
Il sindaco aggiunge: “Capisco che i cambiamenti possono destabilizzare, ma guardare al futuro significa ragionare in ottica di un unico paese. In un paese con poco meno di 6mila abitanti in cui tutti i servizi sono facilmente raggiungibili non ha senso avere due scuole dell’infanzia considerando i numeri con cui abbiamo a che fare. Al momento i bambini che frequentano l’asilo di Zelo non godono degli stessi “benefici” dei bambini che frequentano una scuola più grande: il pasto non è preparato in loco, ma trasportato e servizi di pre e post scuola non sono sempre garantiti a causa del ristretto numero degli studenti. Unire i due asili in un’unica grande struttura, oltre a contribuire a creare un’unica comunità scolastica, permette a tutti i bambini di godere degli stessi servizi con la stessa qualità”. Quindi le conclusioni: “ Qui c’è la volontà di creare una sola comunità perché è quello che siamo oggi”.
Centonze: “Sbagliato sostituire una scuola con un centro culturale”
Commenta Centonze: “Una scelta come quella della trasformazione di una struttura nata come scuola da far diventare un centro polifunzionale è una scelta che porta indubbiamente una spaccatura nella cittadinanza. C'è chi è d'accordo e chi meno. Faccio parte di quei cittadini e genitori che reputano tale scelta tutt’altro che fantastica. Non sono polemiche quelle sollevate, anzi. Ritenere che una struttura come la scuola non va chiusa per un centro polifunzionale è una corretta osservazione, come una corretta osservazione dire che le presenze del personale scolastico adibito alla cura e alla pulizia dei locali scolastici ( Ata), per norme ministeriali, vengono assegnati secondo il numero di istituti scolastici esistenti sul territorio e non per il numero di classi, quindi avremo un grande polo dell’infanzia con meno personale adibito alla sua pulizia”.
La presidente del Comitato Genitori prosegue: “La scuola in località Zelo non la reputo un doppione, termine scaduto che non valorizza ciò che fino adesso c’è stato in quella scuola. Non si può trattare quella struttura come una biblioteca, un parco o un centro civico. La chiusura di quella struttura può solo essere giustificata solo da una sostituzione con un servizio di utilità sociale più elevata di un puro semplice centro polifunzionale culturale”. E sulla volontà di parificare il servizio mensa: “Perché a questo punto non si è pensato di mettere a norma le cucine presenti in quella scuola decidendo politicamente di convogliare l’importo della progettazione e dell’ampliamento previsto per la scuola di Vermezzo, in altre opere scolastiche?”. Conclude Centonze, rivendicando di essere stata tra le sostenitrici della fusione tra Vermezzo e Zelo: “La creazione di un solo Comune non si è mai basata sull’eliminazione di un doppione, soprattutto di una scuola. Non prendiamo la scelta più facile per avere con immediatezza qualcosa che fino ad oggi non c’è stato. La cultura si afferma con l’identità delle persone, non con un centro polifunzionale”.
Filleti: “Perplessità sull'accorpamento con il plesso di Vermezzo”
Questo invece il pensiero del consigliere di opposizione Daniela Filleti: “La mia posizione in merito l'ho già espressa nell'ultimo Consiglio comunale, dove ho manifestato alcune mie perplessità dovute all'esperienza che sto vivendo all'Infanzia di Vermezzo, anche come rappresentante della sezione frequentata da mia figlia. In breve: quest'ultimo ambiente è già molto affollato, con spazi comuni che vengono sfruttati su turni, per motivi di sicurezza e capienza; un conseguente rischio sarà l'impossibilità di svolgere la didattica laboratoriale perché, venendo a mancare gli spazi adibiti a ciò, i bambini saranno costretti a rimanere nelle loro aule; altro rischio sarà di creare una situazione in cui i bambini saranno costretti a rimanere, per tutta la giornata, solo nello spazio classe che non è sano né dal punto di vista psicologico che fisico; verrà ridotta l'area esterna che sappiamo bene quanto regali sorrisi ai bambini e consenta ai loro genitori di poter partecipare alle feste, essendo l'unico posto, in loco, in grado di accoglierli; la futura scelta dell'ampliamento dovrà danneggiare buona parte dei lavori che sono in atto in questo periodo, per via dell'efficientamento energetico”.
Filleti prosegue: “Non pochi, inoltre, sono i dubbi circa il già attuale affollamento del parcheggio scolastico che potrà solo aggravarsi, col conseguente disagio per tutti gli utenti, sia dell'infanzia che della primaria. Potrei andare avanti pur non essendo contraria ad un Centro polifunzionale che, di fatto, sarebbe un valore aggiunto per il nostro Comune fuso ma quello che va anche rimarcato è altro. Simili ed importanti decisioni vengono certo prese dall'amministrazione in carica ma senza che ci sia il minimo coinvolgimento dei gruppi politici di minoranza perché non è ritenuto necessario conoscere il loro parere, portavoce di chi li ha rispettivamente sostenuti e votati. E per chi, come me, ha dato un attivo contributo alla realizzazione del progetto di fusione (ed ancora oggi crede fermamente in questa vantaggiosa scelta per la comunità) tutto ciò risulta poco accettabile e condivisibile. Si sente tanto parlare, a livello nazionale, dello scarso coinvolgimento delle opposizioni nelle decisioni di maggior peso: ecco questo noi lo viviamo nella nostra piccola realtà locale ed è un vero peccato” TORNA ALLA HOME PAGE