Cerro Maggiore

Via Dante, i proprietari: "Non vogliamo perdere la nostra casa"

Parlano i possessori degli alloggi all'interno del caseggiato al centro della polemica. Al loro fianco anche un avvocato

Via Dante, i proprietari: "Non vogliamo perdere la nostra casa"
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Via Dante, parlano i proprietari degli appartamenti all'interno del caseggiato finito al centro della polemica: "Nessuno nega la pericolosità dell'immobile, ma non possiamo perdere quanto abbiamo pagato con enormi sacrifici".

Via Dante, parola ai proprietari degli alloggi

Si torna a parlare del caseggiato di via Dante 68 a Cerro Maggiore, finito ancora al centro della polemica dopo che in Consiglio comunale, il sindaco Nuccia Berra aveva annunciato perizie alla mano il rischio crollo dell'immobile in 1-2 anni. Proprietari e Comune si incontreranno di nuovo il 19 marzo 2020.
Ora a intervenire sono i proprietari degli alloggi: "Sappiamo benissimo i rischi che ci sono nella struttura ma uscire senza avere un’alternativa abitativa con piene garanzie non è il modo di affrontare questa problematica - raccontano i proprietari - Qui ci sono circa 50 persone, alcuni sono abusivi. C’è differenza tra noi e loro: noi abbiamo fatto un mutuo, c’è chi ha finito di pagarlo dopo tanti anni di sacrifici e chi lo sta ancora pagando. La casa è di nostra proprietà. Ripetiamo: sappiamo benissimo che lo stabile è a rischio ma se usciamo di casa poi dove andiamo? Non possiamo permetterci di trovare un’altra casa in affitto perchè abbiamo difficoltà economiche e perchè comunque abbiamo la nostra casa di proprietà. Accetteremo una proposta abitativa alternativa se questa ci dà garanzie e tutele che non rimarremo senza nulla, che non perderemo la nostra proprietà, frutto come detto di tanti sacrifici. Gli abusivi non hanno di questi problemi in quanto non pagano nè luce nè gas. Noi non vorremmo trovarci senza più la nostra casa di proprietà in mano. E inoltre non possiamo ristrutturare noi le parti dell’immobile!".

Il supporto dell'avvocato

A tutelare i proprietari di casa di via Dante 68 è in campo l’avvocato Lorena Uboldi con la collega Giulia Macchi. "Il luogo in questione ha effettivamente delle problematiche e questo è un dato di fatto ma occorre ricordare che vi sono due realtà ben distinte all’interno ossia quella degli abusivi e quella dei proprietari - spiega Uboldi - Questi ultimi sono quelle persone che sono i legittimi proprietari di alcuni appartamenti e sono gli stessi che hanno provato per anni a tenere in piedi una gestione condominiale dello spazio. E i proprietari sono anch’esse vittima della situazione che si è venuta a creare in via Dante: non c’entrano con l’illegalità, non sono abusivi. Chiedono solo che non vengano buttati fuori dalle loro case, che non siano espropriati perchè la proprietà, ricordiamolo, è un diritto costituzionalmente garantito. E’ questione di rispetto di diritto, sono anch’essi vittima di una situazione che non possono gestire loro. Chiedono quindi garanzie ossia quella di non perdere la loro casa di proprietà, di avere incentivo economico oppure che ci sia qualcuno che acquisti lo stabile. Non vogliamo metterci in una posizione di scontro, si chiede solo di tutelare quanti sono sempre stati dalla parte della legalità". E Uboldi conclude: "Chiederemo una verifica per capire i tempi dell’ipotetico crollo".

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